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Il Cagliari parla di confronto acceso con gli ultrà. Zeman: «Quale confronto, abbiamo subito e basta. Alcuni giocatori sono sotto choc»

Il Cagliari parla di confronto acceso con gli ultrà. Zeman: «Quale confronto, abbiamo subito e basta. Alcuni giocatori sono sotto choc»

Ovviamente, come nella migliore delle tradizioni, la società di calcio ha provato in qualche modo a minimizzare la “visita” degli ultrà nel ritiro del Cagliari, ovviamente sena negare l’irritualità dell’episodio. Ai microfoni di Sky, il vicepresidente della società sarda Stefano Filucchi ha offerto la sua versione di quel che è accaduto ieri al Centro Sportivo di Assemini: “C’è stato un incontro fra la squadra e una ventina di tifosi appartenenti ad un gruppo organizzato. Hanno chiesto alla squadra di vedersi e si sono incontrati. La società è sempre disponibile ai confronti. Mi hanno raccontato che c’è stato un confronto duro dai toni accesi. A qualcuno è stato contestato lo scarso impegno. La scritta “Sputate sangue per la maglia mercenari” fuori dallo stadio? Ad alcuni hanno contestato lo scarso impegno. I nostri ragazzi però si impegnano e fuori dal campo non hanno nessun comportamento non professionale. La discussione è stata accesa, questo mal si concilia con la mentalità del presidente e della società. Noi vorremmo dialogare. Non so quanto sia stato utile ai ragazzi durante un ritiro. E’ un fatto non ordinario anche se non è successo niente di irreparabile. Come sta la squadra? I ragazzi sono concentratissimi sulla partita e su questa utlima parte di campionato. Speriamo che possano mettere sempre più impegno. La società sta mettendo il massimo impegno. Non credo che ci sia nessuno che con atti non urbani possa pensare di farci cambiare idea. Noi vogliamo far tornare grande il Cagliari e questi comportamenti non ci impensieriscono”. 

Zdenek Zeman, allenatore dei sardi, usa altri termini: «I giocatori ci sono rimasti male. Non è facile eliminare certi episodi. Io continuo a dire che non c’è confronto, devo dire brava alla mia squadra. Non c’è confronto se non si è in due, noi abbiamo subito non per la paura ma per la pace. Sicuramente sono rimasti un po’ scioccati, non tutti sono uguali. Sta al gruppo adesso reagire e tirarsi su”

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