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Quattro poesie per Maggio

Quattro poesie per Maggio

I

Maggio, una sera ti ho visto
ballare ed era Aprile, a primavera,
una danza sopra i fiori di Germania
ti ho visto muoverti veloce
e non abbiamo capito, soltanto
intuito il Biavati entrato in te,
risorto chissà da quale guerra
per lanciare Higuain
per portare la pace. 

II

Invece eri tu, eri in te
non Biavati, non Zidane,
soltanto tu il terzino destro
il vice capitano, con la musica
dentro la testa, col nome
che è mese di fioritura,
di nuova partitura.

III

Ti abbiamo visto la testa alta
sicuro, deciso, chiudere
in scivolata, buttarti sopra
l’erba e in quel verde, chiaro
o scuro, far sparire l’avversario.

IV

Quando è uscito il capitano
con la cresta altissima, la fascia
gialloverde (che è altro colore
di primavera) è passata a te
e a tutti è parso più di un segno,
un merito portato a compimento.
Gianni Montieri

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