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Le pagelle / Andujar il migliore, Mesto in crisi con Perisic. Se siamo in semifinale #ècolpadiBenitez

Napoli-Wolfsburg 2-2, le pagelle a cura di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

Le pagelle / Andujar il migliore, Mesto in crisi con Perisic. Se siamo in semifinale #ècolpadiBenitez

Napoli-Wolfsburg 2-2, le pagelle a cura di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

ANDUJAR 7,5 – Il portiere tiene in piedi il Napoli nel primo tempo sventando le palle-gol di Perisic (1’) e Bendtner (40’). Sempre pronto e sicuro nelle uscite alte. Senza colpa sui gol.

Habemus portierones (che Rafael mi perdoni se mi piace così tanto salvare la pelle) – 8

MESTO 4 – Maggio indisponibile. Completamente in balia di Perisic, continuamente saltato e anticipato dall’esterno del Wolfsburg sul secondo gol dei tedeschi. Gioca poco (14 partite), spesso entrando dalla panchina, e si vede. Saltato nel finale anche da Caligiuri che concludeva a lato.

Un tempo volevamo Mesto in campo (è successo anche questo). Adesso il vecchio Christian (lo straordinario vecchio Christian delle ultime partite) ci sembra insostituibile – 4

ALBIOL 5,5 – Ha il fisico (1,90) per contrastare i più alti fra i tedeschi (media altezza di squadra 1,87), contiene Bendtner, ma si fa sovrastare dal difensore Klose (1,93) sul primo gol del Wolfsburg. Col Napoli basso del primo tempo, manda lanci a vuoto. Una leggerezza il colpo di tacco con palla a Bendtner.

Ha salvato una palla che probabilmente con un altro tocco si sarebbe trasformata in gol. ho detto: “Maronn! Albiol!”. Poi ha fatto quel colpo di tacco e ho detto “Eccheccazz! Albiol!” – 5

BRITOS 6,5 – Spesso in prima battuta su Bendter che gravita sul centro-destra del Wolfsburg. Se la cava sempre. Due grandi interventi su Caligiuri. A suo agio da centrale della difesa.

Il più grande successo del nostro allenatore – 7

GHOULAM 5 – In sofferenza nel primo tempo contro Caligiuri. Costretto a restare basso perché sulla sua corsia il Wolfsburg preme con Caligiuri e con le avanzate del terzino Trasch. Si risveglia a fine primo tempo calibrando il cross per la girata a lato di Higuain. Meglio nella ripresa.

La sofferenza è stata anche molto nostra, direi, dietro la tv – 5

DAVID LOPEZ 5 – In balia con Inler nel primo tempo di fronte ai due mediani tedeschi Guilavogui e Luiz Gustavo. Costretto quasi sempre a inseguire. Un po’ meglio nella ripresa.

Ha perso smalto, manco si fosse fatto un bagno nell’acetone – 5

INLER 5,5 – Si batte con più foga di David Lopez, ma il suo primo tempo è disastroso perdendo palla nei contrasti e innescando il contropiede dei tedeschi. Migliora leggermente nella ripresa con la fascia di capitano dopo l’uscita di Hamsik. Un tiro a lato (88’) e poteva far meglio.

L’acetone, a lui, era finito: lo smalto gli è rimasto solo su due dita del piede. Ecco perché mezzo voto in più rispetto a Lopez – 5,5

CALLEJON 7,5 – Si sacrifica per arginare le avanzate del terzino Rodriguez e per raddoppiare su Perisic che sfugge continuamente a Mesto. Non arriva a colpire di testa davanti alla porta di Benaglio sul cross di Mertens. Ma va finalmente a segno in Europa League, il suo primo centro europeo con la collaborazione della deviazione di Rodriguez. Un minuto dopo il gol, Benaglio gli sventa il bis. Infaticabile nei recuperi e lucido in attacco.

Visto il lavoro doppio che è stato costretto a fare, gli darei mezzo voto in più – 8

HAMSIK 5,5 – Galleggia nel match. Stenta a trovare la posizione. Un’apertura notevole per Callejon e poco altro. C’è la Samp domenica sera e viene sostituito al 59’. Venticinquesima sostituzione, ma ci sta.

Galleggia lui e galleggiamo anche noi. Non fa niente. Basta che si ripiglia per la Samp – 5

INSIGNE 6,5 – Subentra ad Hamsik e dà vivacità all’attacco cercando sempre di smarcarsi, prendere palla e servirla ai compagni. Spettacolare “sombrero” a centrocampo sul terzino Trasch.

Spettacolare e basta. E che assist, che assist! – 8

MERTENS 6 – Sigla il raddoppio ed è il suo quarto gol in Europa League. Fa fatica a contenere le discese del terzino Trasch. Si prende la rivincita in attacco quando impegna con finte e controfinte il difensore tedesco che lo sovrasta fisicamente. Esce nel finale.

Un gol bellissimo su azione altrettanto bella. Un piacere per gli occhi – 7

HENRIQUE 6 – Entra per sostituire Mertens (82’) e rinforzare la difesa giocando davanti alla linea dei terzini. Uno spunto in attacco con chiusura di Naldo in corner.

Henrique ha il grosso svantaggio di essere etereo: non mi accorgo di quando entra in campo. Sicuramente colpa mia – 5,5

HIGUAIN 7 – Per tutto il primo tempo, col Napoli troppo basso, rimane isolato in attacco. Si innervosisce, ma non molla. Sua la prima conclusione azzurra sul finire del primo tempo (44’ gran girata di sinistro fuori). Fa il cross per il gol di Callejon e l’assist per il raddoppio di Mertens. Gran numero al 61’ quando, su limite dell’area tedesca, dribbla e mette fuori causa Naldo e Klose, ma poi batte a lato. Può diventare il cannoniere di Europa League. Se farà due gol (ne ha sette) supererà Alan (Salisburgo) e Lukaku (Everton) che hanno otto centri ma eliminati dalla competizione. Anche Rafaelov, che ha sei reti, è ormai fuori con l’eliminazione del Bruges. Esce nel finale perché domenica sera c’è la Samp e l’assalto al posto Champions in campionato.

Non molla. Il voto è per quello – 7

ZAPATA 5,5 – Entra per sostituire Higuain (68’). Si fa notare in difesa per un rinvio di testa su corner dei tedeschi (82’). Lotta, guadagna un corner battendosi di fisico contro Naldo. Sul cross di Callejon, pressato, non dà forza al colpo di testa, pallone fuori.

Mi manca sempre più il gol di Zapatòn – 5,5

BENITEZ 7 – Schiera i migliori perché ci tiene molto all’Europa League e non fa nulla che all’andata è già finita 4-1 per gli azzurri. Vuole di più. Vuole vincere ancora. Perciò dentro Callejon, Hamsik, Mertens, Higuain. La squadra però subisce il Wolfsburg per tutto il primo tempo, incapace di ripartire e con Andujar protagonista due volte. Nell’intervallo deve averne dette a tutti e il Napoli rientra in campo con un altro spirito, subito all’attacco, subito scintillante come in Germania e avanti di due reti minacciando il Wolfsburg (spaventatissimo) di rifilargli un’altra goleada. Ma, sul doppio vantaggio, il Napoli va in dormiveglia e becca il pareggio. S’infuria perché vuole vincere anche se la qualificazione alla semifinale (ventisei anni dopo la Coppa Uefa di Maradona) non è a rischio. Inserisce Insigne sull’1-0 per Hamsik. Fa rifiatare Higuain (per domenica contro la Samp) inserendo Zapata. Vorrebbe vincere a tutti i costi. Poi, col Wolfsburg che gioca d’orgoglio e cerca a sua volta la vittoria, inserisce Henrique davanti alla difesa, fuori Mertens che, oltretutto, s’era speso molto per contenere le discese di Trasch. Accetta il pareggio, ma sul 2-0 aveva sognato un altro scintillante punteggio.

Vuole vincere ancora. E ancora, e ancora. Si incazza perché prendiamo due gol inutili, quando avremmo potuto – avremmo dovuto – finire a rete azzurra inviolata. Si incazza giustamente, perché come al solito regaliamo dieci minuti di gioco agli avversari che in dieci minuti ci segnano due gol; perché una squadra che si disunisce solo perché sta vincendo e perché il passaggio del turno è cosa fatta ha ancora chilometri da fare per battere tutte le altre (e infatti Rafa va in conferenza stampa come se non avesse passato il turno). Quest’uomo vuole far crescere tutti: squadra, tifoseria, persino la città. Basterebbe questo per un’apertura di credito illimitata. Però adesso godiamoci la semifinale. Abbiamo battuto una signora squadra e siamo in semifinale. Dopo 26 anni, noi ci saremo di nuovo. Ventisei anni fa ero troppo piccola per godere questa gioia, non ero neppure pronta a una felicità così consapevole. Se ora ci siamo, e se io sono cresciuta #ècolpadiBenitez – 7
Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

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