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Se Benitez vuole sciogliere i dubbi sul suo futuro, vada a vico Tre Re a Toledo civico 13

Se Benitez vuole sciogliere i dubbi sul suo futuro, vada a vico Tre Re a Toledo civico 13

Siamo onesti, quella di ieri non era soltanto una tappa fondamentale per testare e tastare la lunga conservazione dell’incoraggiante stato di salute della squadra dimostrato nelle ultime uscite ivi comprese quelle internazionali ma, fatti i debiti spergiuri, e senza che nessuno ovviamente potesse auspicarsi il lieto stop casalingo della terribile banda Pioli, almeno altri due temi erano stati dettati alla classe per la frizzante serata fuorigrottese. Da un lato, l’ansia per il recupero di Lorenzigno, che la immancabile spada di Temistocle del crociato aveva tristemente tenuto lontano dai campi privando la manovra di imprevedibilità e fantasia, pedina fondamentale per il finale di stagione come avere l’Oceania a Risiko e puntare all’Asia ovvero a ventiquattro territori, e dall’altro il warm-up per il compare d’anello della indomabile tigre Arkan, dato dagli addetti ai lavori per aspirante al trono azzurro nella stagione ventura, che ferma restando la stima nei suoi confronti ha pagato cara l’emozione della prima volta a casa dei genitori, presentando una squadra sin troppo pallida e opaca, inversamente proporzionale al sole da doccia abbrozzante caprese che splende dal suo bel viso balcanico. Un bel dieci pieno pieno al primo, allora, e un cinque più di incoraggiamento al secondo, ché comunque una serata storta non può cancellare il bel campionato disputato sinora dal sodalizio blucerchiato, e sbaglierebbe di conseguenza il tifoso che pensasse di passeggiata trattavasi contro i cugini di molo dei fratelli rossoblu, squadra ostica e ben allenata, nonostante le sceneggiate a buon mercato del presidente viperetta.

Le lacrime napulitane di Lorenzo Il Magnifico sono quindi per il tifoso sineddoche di un’intera stagione – gioie e dolori, paura e tremori, sogni e speranze – e sarebbe a questo punto davvero follia porsi dei limiti e giocare al ribasso, allorquando il lasciapassare per il club delle prime donne d’Europa potrebbe giungere addirittura per la doppia porta del podio di casa e del trionfo continentale, senza che ciò, tuttavia e ingiustamente, valga poi a proiettarci come sarebbe giusto direttamente agli ottavi di finale. Sotto allora a chi tocca, e ben venga ovviamente questa ritrovata abbondanza di uomini, che renderà i pretendenti ad una maglia da titolare più numerosi della gente in sala d’attesa al P.S. del Cardarelli, con inevitabile beneficio per fronteggiare la fatica dei primi caldi che si avvicinano. Dopo i festeggiamenti per i sessant’anni de ‘a figlia do marinaro il tifoso può adesso godersi con rinnovato ottimismo gli ultimi scampi di questa pazza pazza stagione, e sperare che ai successi sul campo si affianchino due traguardi altrettanto attesi: in primis, dopo la meritevole iniziativa a sostegno del glorioso monumento ai caduti del mare, è tempo che le grazie di Belen avvolgano anche lo stadio San Paolo, finanziandone finalmente il tanto atteso restauro; in secundis, l’allenatore partorisca la sua decisione, permettendo alla società di programmare con cura il futuro. Se i dubbi persistono, c’è una sedia che lo attende ai Quartieri Spagnoli, al civico tredici di Vico Tre Re.
Otto Tifoso

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