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Più che Schürrle e Luiz Gustavo, per rimanere a Napoli Benitez vorrebbe il Kindergarten

Più che Schürrle e Luiz Gustavo, per rimanere a Napoli Benitez vorrebbe il Kindergarten

Ancora in estasi per la strabiliante vittoria per 4-1 contro il Wolfsburg, mi ronzano in mente le parole di Rafa Benitez prima e dopo la partita. 

Prima ha, diciamo la verità, messo un po’ le mani avanti. Ha detto che nel Wolfsburg gioca gente come Luiz Gustavo, Perisic e Schürrle che erano obiettivi del Napoli e che non è stato possibile prendere. Anzi, ad essere precisi ha detto che alcuni di loro, che nel Napoli sarebbero considerati prima scelta, nel Wolfsburg fanno panchina. La canzone andava, evidentemente, a chi andava dicendo che in caso di mancato approdo alle semifinali, la stagione di Benitez sarebbe stata da considerarsi fallimentare.

Dopo la partita il mister non si è lasciato prendere dall’euforia. Ha ricordato a tutti che il Napoli ha già fatto prestazioni così (citando anche le ultime partite con Lazio e Roma) e, soprattutto, è sceso per la prima volta nei dettagli che considera fondamentali ai fini della sua permanenza al Napoli.

Ha fatto un discorso che ai commentatori del calcio italiano dev’essere sembrato ostrogoto. Non ha parlato di stimoli, di sfide e di altre amenità. Non ha parlato di anni sabbatici. Non ha detto che la moglie vuole cambiare aria e non si trova bene a Napoli.

Dalla sua bocca, invece, sono uscite cose come “business plan”, “settore giovanile”, “strutture”.

Benitez ha parlato come un manager. Se il Napoli vuole ancora Rafa come allenatore ci vuole un progetto convincente.

Sembra quasi di sentire parlare il De Laurentiis di qualche anno fa, quando fantasticava di impianti nuovi e di scugnizzerie. Quelle parole, purtroppo, sono rimaste tali ed io sono tra quelli che ritengono che sia questo l’unico grande limite mostrato dal buon Aurelio. Altro che pappone e caccia i soldi per Bastos e Naingolann, come una certa parte della tifoseria si ostina a pensare.

Le parole di Benitez si sono sovrapposte alle immagini della Volkswagen-Arena, un impianto da 30.000 posti costruito una dozzina di anni fa che sembra fatto apposta per il progetto che lui immagina per Napoli. 2700 posti per i tifosi ospiti con servizi dedicati, più altri 1500 da poter aggiungere, una Tribuna d’onore da 200 posti, 32 box da 10 persone, 80 posti riservati ai disabili con servizi dedicati, 600 bagni, 16 chioschi all’interno dello stadio e 12 bar immediatamente fuori, spogliatoi con ogni confort, inclusi sauna e piscine, due maxi schermi da 54 metri quadrati, parcheggi per auto e bici e, ciliegina sulla torta, il kindergarten per bambini, con giochi e scivoli, situato nella tribuna per famiglie da 2500 posti a sedere.

Ecco, il progetto che vorrebbe Benitez si potrebbe riassumere nella foto del kindergarten o nel sito del wolficlub, che organizza attività per i piccoli tifosi del Wolfsburg.

E’ colmabile la distanza tra un progetto così, che Rafa sposerebbe immediatamente, e le intenzioni (e le possibilità e le capcacità) del Presidente?

Lasciamo la domanda aperta anche se, in cuor nostro, conosciamo la risposta.
Fabio Avallone

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