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Benitez, ’o grand’e Spagna che parla di ambizione e ricorda ai napoletani che si può migliorare anche senza padre padrone. E questa è cazzimma

Benitez, ’o grand’e Spagna che parla di ambizione e ricorda ai napoletani che si può migliorare anche senza padre padrone. E questa è cazzimma

Benitez non riscuote simpatie a fuor di popolo. Nonostante il momento positivo della squadra. È una realtà. I motivi possono essere tanti. Provo ad immaginarne uno. Che con il calcio in senso stretto ha poco a che vedere, ma che riflette paure, abitudini, persino cliché.

Ma chi è Benitez?

Un signore distinto, mai aggressivo che però non la manda a dire (di fronte ad errori arbitrali, diciamo così, sbilanciati a favore della Juve il suo “ci può stare” si è trasformato in un tormentone). Misurato quando parla di calcio, non si sottrae alle domande, ma chiude l’audio a chi usa parole offensive (Massimo Mauro su Sky). Nel tempo libero non trascorre serate danzanti sullo yacht d’ordinanza, ma va a visitare musei, si infila nei vicoli e mangia la pizza (e il suo aspetto fisico, non proprio da sportivo, la dice lunga su cosa gli piace) e dice che forse nemmeno i napoletani conoscono fino in fondo le bellezze e le potenzialità della loro città. Si permette di ricordare che il Napoli non ha vinto niente negli ultimi 26 anni a livello europeo, ma non esalta il suo operato, né mena l’osso ai cani, sottolinea però la professionalità dei suoi giocatori e fa capire che va bene ricordare (Maradona), ma che la vita va avanti e che non si può essere felici se si vive sempre all’ombra di qualcosa o di qualcuno. Soprattutto parla di progetto. Ci sta, ma vuol vedere le “carte”.

Insomma, per alcuni una persona psicologicamente scorretta. Forse non si rende conto che non puoi venire a Napoli e così impunemente apprezzare questa città anche più dei napoletani. Non può allenare in Italia senza usare catene e catenacci. Non può parlare di business plan e dire che lo vuole vedere!!??? altrimenti andrà via. Questo è tradimento. Parlare di ambizione e ricordare ai napoletani che si può migliorare è proprio cazzimma.

Insomma, Rafè da alcuni è percepito come uno che vuole fare “ ‘o grand’ ‘e Spagna”. Ma questi alcuni preferiscono il padre padrone. Protettivo perché deresponsabilizzante. Uno che, se gli chiedi qualcosa, ti liquida con un cazziatone perché sei capriccioso. Però poi ti promette regali e ti ricorda che è lui a gestire il budget familiare perché è lui che porta i soldi a casa. E chi non fa il bravo va in punizione.
Alessandra Buono

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