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Non mi ritrovo in questo disfattismo: il Napoli ha dominato e non ha perso la testa quando l’arbitro è diventato protagonista

Non mi ritrovo in questo disfattismo: il Napoli ha dominato e non ha perso la testa quando l’arbitro è diventato protagonista

Non mi ritrovo affatto nel disfattismo generale che, ancora una volta, tracima dai commenti alla partita di ieri.

Per come l’ho vista io, Napoli Atalanta è stata una partita a senso unico. Dominata in lungo ed in largo da un Napoli non irresistibile, ma mai rinunciatario nei confronti di un’Atalanta venuta (comprensibilmente) al San Paolo con l’intendo dichiarato di non prenderle.

Il Napoli, che spesso ha subito la legge del gol dell’ex, ieri sera ha inaugurato una nuova legge: quella del salvataggio sulla linea dell’ex. Prima Denis e poi Cigarini, infatti, nel corso della partita hanno salvato l’Atalanta a portiere battuto. Un grande intervento di Sportiello su Higuain e un palo di De Guzman completano il novero delle nitide palle gol avute prima che Zapata insaccasse con un grande stacco di testa la palla del pareggio.

Ho letto di una partita senza intensità. Io ho visto una squadra molto fredda e razionale, che non è partita lancia in resta, ma che ha imposto il proprio gioco per tutta la partita. Senza sbavature. Sin prisa perso sin pausa, mi verrebbe da dire.

Poi, nel momento di maggiore pressione, quando l’Atalanta non usciva dalla propria metà campo da 10 minuti consecutivi, c’è stato l’episodio allucinante del fallo su Henrique non fischiato.

Allucinante perché si trattava di una situazione evidente e perché a non aver visto e capito cosa era successo sono stati in 3. Arbitro, guardalinee e giudice di porta. Forse in quattro, contando anche il quarto uomo.

Da quel momento in poi la partita è stata assurda,con alcune chiamate dell’arbitro al limite dell’impossibile. 

Esemplare l’episodio dell’azione che Calvarese ha fermato per ammonire Pinilla. L’entrataccia su De Guzman era da giallo, ma Mertens nel frattempo aveva ricevuto palla al limite dell’area. La cosa che sconvolge è che, riguardando l’azione, si nota che l’arbitro non fischia subito, guarda prima dove è andata a finire la palla e, appena si accorge che l’ha ricevuta Mertens… fischia la punizione di qualche secondo prima. Quasi avesse voluto applicare la regola dello svantaggio per il Napoli.

In una situazione del genere, mantenere la calma non era facile. 

Abbiamo visto nelle scorse partite della Roma a cosa può portare perdere la testa. Il Napoli invece non si è perso d’animo ed ha provato ad acciuffare il pareggio prima e la vittoria poi fino all’ultimo.

Non si è lasciato trasportare dalla rabbia in occasione di due falli assurdi fischiati a Koulibaly ed Hamsik, né in occasione dell’ammonizione a Maggio che protestava per una palla allontanata da un atalantino.

Il pareggio di ieri, con la contemporanea vittoria di Roma, Lazio e Sampdoria è una brutta tegola per la qualificazione Champions. Ma ci sono ancora 10 partite, con tantissimi scontri diretti. 

Il Napoli di ieri ha mostrato di avere testa e cuore e questo mi rende enormemente ottimista.

Magari la stessa testa la dimostrassero commentatori e tifosi.

Come ho scritto qualche giorno fa, in un mese il Napoli si gioca una stagione intera. Sostenere la squadra è, per come la vedo io, un imperativo.
Fabio Avallone

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