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Nel lontano 92 Mauro (giocava nel Napoli) disse: «Quando giocavo nella Juve, certi rigori me li davano»

Nel lontano 92 Mauro (giocava nel Napoli) disse: «Quando giocavo nella Juve, certi rigori me li davano»

Il web e gli archivi on line dei quotidiani regalano chicche fantastiche. Una di queste ce la segnala Luca Catalano. È del 1992, il 5 ottobre, è un articolo del Corriere della Sera all’indomani di un Napoli-Juventus finito 3-2 per i bianconeri di Trapattoni guidati da Baggio e Moeller. Partita segnata da polemiche (fu la tristemente famosa partita in cui i barellieri lasciarono la barella e Julio Cesar sulla pista d’atletica e fuggirono per evitare il copioso lancio di oggetti che ovviamente colpirono il difensore juventino).

Ecco l’articolo del Corriere, a firma Adriano Cisternino, con le dichiarazioni di Mauro, giocatore del Napoli. Ovviamente, anche per sorridere un po’.

L’ autoaccusa non manca. Il Napoli riconosce i propri errori. Ma oltre che su se stessi, gli azzurri puntano l’ indice anche sul signor Ceccarini, arbitro rampante. “Ma che cosa ci chiamano a fare a Roma? Casarin predica tanto che non bisogna perder tempo ed oggi (ieri, n.d.r.) se n’ e’ perso tanto”, si chiede Ferrara. E non basta. Il capitano del Napoli protesta anche per un rigore non concesso: “Carrera m’ ha agganciato nettamente, poi gli altri hanno buttato in fretta il pallone fuori area”. Su Ceccarini si scagliano anche i dirigenti azzurri, cercando di scegliere le parole giuste: “A noi e’ sembrato da rigore il fallo su Ferrara. sostiene il direttore generale Perinetti .. Anche quello su Mauro e’ da valutare bene. Ma non vogliamo pensare che esista una relazione tra questi episodi e gli interventi infrasettimanali di Trapattoni”. Accadde gia’ l’ anno scorso, proprio prima di Juventus.Napoli: Trapattoni si lamento’ e la domenica Cesari assegno’ due rigori ai bianconeri. Per l’ ex Massimo Mauro la Signora ha aderenze particolari: “Quando giocavo nella Juve rigori come il mio li davano”. Ma il Napoli sa trovare anche le parole per riconoscere i propri errori: “Dobbiamo parlare tantissimo tra di noi, negli spogliatoi . sono parole di Fonseca .. Al Napoli non puo’ capitare questo, non siamo una squadra da serie B. Ci manca la tranquillita’ . La Juventus ha fatto quattro tiri ed ha segnato tre gol”. Parlare tra di loro, nello spogliatoio. Con la sosta del campionato ne avranno tutto il tempo. Anche Zola si batte il petto: “E difficile giocare contro la difesa della Juve, ma credo che complessivamente non meritiamo questi risultati. Le colpe sono da dividere tra tutti, dobbiamo parlarci, far gruppo con Ranieri. Non siamo da buttar via”. Tutti uniti? Far gruppo? Parlare? Sono parole che tradiscono un certo disagio, come quello implicitamente denunciato anche dai silenzi di Policano, dalle parole di Crippa: “La Juventus era alla nostra portata. Abbiamo ripetuto la partita con l’ Inter. Ora addio sogni di scudetto”. Infine Ranieri. Non spara sulla squadra, il tecnico impreca contro la sorte. “Non ho nulla da rimproverare ai miei giocatori. La gara s’ e’ fatta subito in salita. La Juve ha fatto centro al primo colpo. L’ anno scorso conquistammo subito la zona.Uefa. Quest’ anno, evidentemente, ce la dobbiamo sudare”. 

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