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Tardelli sembrava che stesse commentando uno Juventus-Amburgo di qualche anno fa

Tardelli sembrava che stesse commentando uno Juventus-Amburgo di qualche anno fa

Il mio Lazio – Napoli (Coppa Italia)

– Terzo posto dietro Juve e Roma. Ottavi di Europa League. Semifinali in Coppa Italia. 

– In questo momento della stagione, nel 2014, a parte la SuperCoppa, eravamo nelle stesse condizioni. 

– Se il doppio confronto con la Roma in Coppa Italia alla fine si rivelò il momento cruciale della stagione (che ci portò alla finale e di conseguenza alla conquista dell’unico trofeo), visto l’altalenante andamento pressoché identico della squadra, non riesco a comprendere il motivo per il quale la sfida con la Lazio non avesse la stessa importanza.

– Oltre a dover dimostrare che Torino fu solo un incidente di percorso, l’idea di raggiungere un’altra finale dovrebbe regalare un po’ di adrenalina. Più di una partita di campionato contro l’Inter, per intenderci. Invece le discussioni di questi giorni hanno un po’ distolto l’attenzione da questa sfida.

– Quando poi ho letto la formazione mi stava venendo un tocco. Più che altro, la linea difensiva (Mesto, Albiol, Brivitos, Ghoulam) e quella dei mediani (Inler e Lopez) mi hanno fatto venire voglia di darmi al golf.

– Invece la squadra nel complesso ha ben giocato e senza strafare ha conquistato un ottimo pareggio. Gonzalone mio, Mertens e Brivitos sugli scudi. Bene Gabbiaridi ancora a segno. Da rivedere Albiol, DeGuz e sicuramente Ghoulam.

– Buona prova insomma. Tutti d’accordo, salvo Tardelli e il compare Lollobrigida della Rai.

– Se reputo le “scions” di Cerqueti e l’urlo libidinoso di Caressa, quando segna la Juve, le supreme icone della imparzialità nelle telecronache, i due Marco ieri non sono stati da meno.

– Sul gol di Gabbiaridi, l’inconscio di Lollo non ha lasciato dubbi con quel “tutto da rifare”. Mentre Tardelli, che in generale, con voce funerea e spesso scocciata, sembrava commentare uno Juve Amburgo di qualche anno fa, sul finire ha dato le percentuali per la qualificazione: non è cambiato nulla, 50 e 50. La Lazio è forte in contropiede e può anche vincere a Napoli.

– Ma scusate, se avessimo pareggiato al San Paolo 1-1, avrebbe detto lo stesso?

– Non sapevo che Tardelli avesse la foto di Chinaglia sul comodino.

– Anche se il tifo, come per i calciatori, conta nulla. Se pensiamo ad esempio a Caressa che si dichiara romanista, ma che ai gol di Pirlo e Tevez urla orgasmicamente che farebbe invidia anche a Moana. Così come l’onesto Mauro, che continua a dire “io tifo Napoli” ma che alla prima buona occasione crocifigge Benitez, mentre nei confronti di Allegri, o soprattutto di Conte gli scorsi anni, ha e aveva una sorta di venerazione.

Come ben descritto da Mario Caruso, ogni emittente cura gli interessi di alcune squadre. E allora Massimo Maurionetta, Caressa, Tardelli, Piccinini, Cerqueti e Gino Lollobrigida come Cavani, Quagliarella e Aldo Serena si adeguano in base alla maglia che indossano.

– Se cercate nel web, scoprirete che agli albori Pellegatti diventava Palummella nelle telecronache dell’Inter e che Emilio Fede era juventino. Anche il mitico Tosatti, granitico granata, si genuflesse alla corte di Moggi.

– La pecunia fa diventare tutti esperti di golf. 

– Lodi per questo a Sconcerti, il cui equilibrio è anacronistico, e a Federico Buffa che qualche anno fa, dopo un paio di puntate nel famoso teatrino/salottino di SkyJuve, si rifiutò di continuare a mangiare Chupa chups e ha preferito proseguire a raccontarlo il calcio.

– E il Napoli? La Juve ha SkyJuve, le milanesi hanno Mediaset, le romane, loro malgrado, hanno la Rai e il Napoli? Caruso lo ha scritto: il Napoli non ha questo potere ed è ai margini. Talmente tanto che manco trova bene a Canale 31 o a Teleposillipo. E lì, Sky o Mediaset non li pagano nemmeno…

– Non è da meno il nostro supporto. Alla vigilia di una partita importantissima, ci siamo fossilizzati sulle dichiarazioni monosillabiche e criptiche del nostro allenatore costruendo le teorie più disparate e dando rilevanza soprattutto a quelle del suo interlocutore, esperto di birdie ed eagles.

– L’onesto M.Maurionetta, tra l’altro, si è sempre vantato di aver giocato con Zico, Platini e Maradona.

Anche io, stonato come una capra, ho preso lo stesso aereo di Celine Dion e addirittura una volta in treno sono stato nella stessa carrozza di Lucio Dalla. Ma questo non fa di me un cantante. 

– Il Napoli, in mezzo ai lupi agli squali e alle “scions”, intanto ha conquistato un preziosissimo pareggio all’Olimpico. Checché ne pensi Tardelli.

– E pensando a Caio, che realizzò il suo unico gol in maglia azzurra proprio in coppa contro la Lazio a Roma in 11 contro 9, sono fiducioso.

– E mentre sono qui a chiedermi come sta il buco di Zuniga e il motivo per il quale Montolivo, glabro, sia il protagonista di uno spot pubblicitario su un dopobarba, mi preparo alla sciabolata artica di questi giorni. E qui Piccinini non c’entra. Con la nostalgia di Bruno Pizzul, Nando Martellini e Paolo Valenti. Il quale, quest’ultimo, solo dopo la sua dipartita si scoprì di quale squadra fosse tifoso. Altri tempi. Bei tempi. 

Togliete la foto dai comodini.

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Gianluigi Trapani

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