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Dinamo Mosca-Napoli, le pagelle / Il Jorginho day, la carogna di Roma e la goduria del Napolista

Dinamo Mosca-Napoli, le pagelle / Il Jorginho day, la carogna di Roma e la goduria del Napolista

Dinamo Mosca-Napoli 0-0, le pagelle di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia 
ANDUJAR s.v. – Non ha dovuto compiere un solo intervento da ricordare. Sicuro in un paio di uscite. Parate facili sui tiri di Hubocan, Dzsudzsak, Valbuena. In gita a Mosca.

Infatti si è pure arrabbiato a un certo punto. E che miseria, Rafael si è fatto quel poco e a questo non lo impegniamo proprio? Comunque è bellissimo vedere il nostro portiere in gita. Una sensazione di relax assoluto, meglio di una camomilla al 90° – s.v.

MAGGIO 6 – Con la fascia di capitano (Hamsik in panchina), in campo dopo quattro partite saltate. Sulla sua corsia tenta di sfondare la Dinamo con le divagazioni di Valbuena, le discese del terzino Buttner e gli inserimenti del centrocampista Dzsudzsak. Tiene bene la zona, concede poco. Ma si mangia un gol in apertura di match quando colpisce male di testa, davanti alla porta di Gabulov, sul corner di Gabbiadini. Entra in area e viene messo giù da Buttner, rigore non accordato (80’). Ammonito per un fallo su Zhirkov.

A un certo punto l’ho visto con la maglia della Dinamo addosso. Era chiaramente un’allucinazione, la mia, vero? – 5

ALBIOL 6,5 – Partita autorevole. Superato di testa una sola volta da Kuranyi (1,90) con palla alta. Salva in corner una puntata di Kokorin e un’altra di Kuranyi.

Quando Albiol gioca in competizioni importanti si riprende e si ricorda di essere un difensore nazionale. Spieghiamogli che anche il campionato ha una sua valenza, magari – 6,5

BRITOS 6,5 – Koulibaly indisponibile, tiene bene il ruolo di centrale difensivo. Chiunque sia dei due attaccanti della Dinamo che lo puntano, chiude sempre con sicurezza. Svetta sui corner. Litiga con Samba dopo un calcio d’angolo.

Una sola sbavatura in area nel secondo tempo, per il resto una partita impeccabile e sono lieta, lietissima di riconoscerlo – 7,5

GHOULAM 6 – Un paio di salvataggi in area, poco incisivo in avanti. Gioca tranquillo. Era diffidato, non rischia il “giallo”.

Mi basta che abbia giocato tranquillo, era quello che gli veniva chiesto – 6

JORGINHO 7 – Finalmente vivo, mobile, grintoso e pronto al passaggio filtrante. Una bella partita, personalità e iniziativa. Lancia Callejon in gol, ma lo spagnolo prende il palo (15’). Qualche imprecisione nel finale.

Oggi, a Jorginho, sorrido io. Posso pure prestarmi a uno dei suoi sorrisi più detestabili. Ridi, Giorgi, sei stato bellissimo – 7,5

DAVID LOPEZ 7 – Onnipresente a centrocampo. Preferito a Inler, sfodera una gran partita. Non si contano i palloni giocati. Insuperabile in marcatura, si scambia con Jorginho il centrocampista avversario che avanza. Partita di contenimento con poche apparizioni sul fronte offensivo.

Quello che mi piace di Lopez è che fa giocate facili. Blocca gli avversari e palleggia bene. E ha margini di crescita, ritengo – 7

CALLEJON 5,5 – Continua a non essere brillante e il gol è diventata una maledizione. Stampa sul palo lontano il primo tiro, si fa parare dal portiere il secondo mancando due invitanti palle-gol. Un’altra conclusione la batte altissima. Si sacrifica in copertura.

Niente, ha dimenticato completamente come si fa gol – 5

GABBIADINI 6 – Hamsik resta in panchina e Manolo fa il centrale dietro Higuain. Non brilla molto, ma gioca di sostanza. Un tiro parato e una conclusione alta. Un magnifico recupero difensivo. Però non trova mai lo spazio per battere a rete alla sua maniera. Esce a venti minuti dalla fine.

No, è che Matteo Forte riferisce che, nel Club Napoli Udine, alcuni tifosi volevano tirar fuori Gabbiadini per far entrare Inler. Eh – 6

HAMSIK 6 – Entra al 71’ per Gabbiadini, non si fa notare molto, ma offre una palla-gol a Callejon che la spreca. Il connazionale Hubocan gli mura un rabbioso tiro dal limite.

Ci prova – 6

MERTENS 5,5 – Non brillante come all’andata contro Kozlov. Colpisce la traversa con un tiro a giro dopo avere evitato il difensore russo. Non riesce a puntare la porta di Gabulov. Fuori dopo poco più di un’ora.

Merita un po’ di più, secondo me – 6,5

DE GUZMAN 5 – Entra per Mertens (63’). Batte un corner sul portiere. Si muove molto, ma è impreciso.

Non mi è piaciuto per niente – 5

HIGUAIN 6 – Dribbla il portiere, mira la porta vuota, ma alza oltre la traversa il pallonetto. Prende una botta alla caviglia destra. Cerca spesso di combinare l’attacco con Callejon e Gabbiadini. Nelle puntate in area non sfonda. Si prende la soddisfazione di superare Samba (1,93) in un duello aereo fuori area. Esce e non è contento di non giocare gli ultimi dieci minuti.

E pazienza che non è contento! Se fai un’azione in solitaria come quella che hai fatto devi segnareeeeeeeeeeeeeee – 5

ZUNIGA s.v. – A sorpresa sostituisce Higuain (81’). Fermato al limite dell’area mentre cerca di piazzare il tiro. Un gran fuga nel recupero con palla servita inutilmente a De Guzman. Non ancora protno per una partita intera.

No, tipo che quando escono Gabbiadini e Higuain e ti affidi a Zuniga un po’ la zeppola di san Giuseppe si può pure annozzare in canna, eh. È legittimo – s.v.

BENITEZ 6,5 – Sfodera la squadra offensiva con Callejon, Gabbiadini, Higuain e Mertens. Se non ci fossero stati i due pali e le tre palle-gol fallite da Maggio, Higuain e Callejon sarebbe stato il suo trionfo. Una vittoria che avrebbe fatto rumore. Ma il rumore non c’è stato. Nella ripresa, la squadra forse è stanca e retrocede, però difende senza affanno. Alterna Mertens con De Guzman, poi Gabbiadini con Hamsik e si concede la stravaganza di richiamare Higuain all’81’ dando spazio a Zuniga. Il Pipita non gradisce molto, ma Rafa vuole saggiare le condizioni di Zuzù. Porta a casa la qualificazione ed era l’obiettivo minimo dopo il 3-1 al San Paolo e la pochezza della Dinamo nel ritorno.

Ventisei anni. Basterebbe questo. Dopo ventisei anni torniamo ai quarti in Coppa Uefa. Una partita grintosa, senza sfondare neppure troppo, senza sprecare energie, visti gli appuntamenti serratissimi. Per me abbiamo corso anche troppo, anzi. Pazienza che non abbiamo segnato: i gol ci servono contro l’Atalanta, ieri non erano necessari. Ieri era indispensabile centrare l’obiettivo e lo abbiamo fatto. È questo che mi aspetto da una squadra lucida e matura: dosare, ragionare, procedere calmi, centrare gli obiettivi. Oggi Rafa ci ha vendicati tutti ventisei anni dopo raggiungendo i quarti e tutto ha un sapore diverso, persino il sole, l’eclissi, quello che volete voi. È un’emozione intensa come un caffè tostato al punto giusto e con l’aggiunta di un po’ di panna. Ai quarti in EL, in semifinale in Coppa Italia, quarti in campionato a -4 dalla seconda. Un progetto veramente fallimentare, non c’è che dire, vero? Intanto, però, la chiesa della Roma sparisce anche da Google Map (come fa notare Pasquale Coppola), mentre pare che Genny la carogna sia stato avvistato sula staccionata romana e che dietro a De Rossi c’era una cresta: fosse stato Hamsik che correva da Mosca? Poi vorrei pure che qualcuno mi confermasse che davvero a RaiSport hanno detto che è giusto che dalla curva chiamino i giocatori a rapporto e che i giocatori vadano a parlare con gli ultràs, che è un diritto dei tifosi chiedere e obbligo dei giocatori rispondere. Così, solo per sapere come sono andate le cose e quanto è onesto e pulito il nostro calcio. Ché all’indomani del fallimento del Parma qualche domanda in più me la faccio: ché se uno fallisce a giugno non ce n’è per nessuno, ma se invece fallisci a marzo pare non sia successo niente. La verità è che dovremmo diventare tutti tifosi del football americano: si danno mazzate di morti, ma con classe e onestà. Va bene va’, facciamo che tifiamo tutti Napoli, con tre competizioni ancora aperte e ancora tutto da scrivere. E che per una volta proviamo a guardare le cose senza pregiudizi e con onestà. Come dite? A Napoli non funziona così? A Napoli non si torna indietro quando si pigliano le capate generazionali come quella contro la squadra, l’allenatore e il presidente? Avete ragione voi. Qui, invece, nella Napoli svizzera e un po’ internazionale nel pensiero, si gode. A zeppola, naturalmente. Forza Napoli. Sempre – 7
Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

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