ilNapolista

Il compleanno Napolista, l’emozione di sentirsi in confidenza con persone che non conosci

Il compleanno Napolista, l’emozione di sentirsi in confidenza con persone che non conosci

Due giorni dopo, poche righe sono doverose. È stato fantastico l’aperiRafa organizzato in concomitanza con il quinto compleanno napolista. Nonostante le defezioni annunciate e improvvise di due colonne quali Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia, è stata una serata emozionante. Facce sorridenti così lontane da qualsiasi forma di integralismo. Semplicemente persone che non si conoscono ma che si sentono fortemente accomunate da un’idea. È la magia del Napolista. Ci pensavo venerdì al naìs, non conoscevo quasi nessuno, nella mia vita non frequento quasi nessuno dei presenti. A partire da Carlo Ferrante, il titolare, colui il quale ci chiamò per organizzare un evento che provasse a invertire il flusso mediatico, a capovolgere la sensazione che Napoli fosse calcisticamente rappresentata in quelle trasmissioni tv o nella gran parte dei quotidiani cittadini.  

Non si fa proselitismo, non ne abbiamo né il tempo né la voglia. Per evitare ogni ulteriore polemica, diciamo che abbiamo occupato uno spazio editoriale libero. Non si va altrove a insultare o polemizzare. La barra comportamentale è goliardicamente orientata su Pierpaolo, il figlio degli Squallor: «Cosa faccio nella vita? Io mi faccio i cazzi miei e tu?». E così abbiamo chiacchierato, riso, scherzato e brindato. A Rafa Benitez, a un’idea di calcio (e forse non solo di calcio), a cinque anni di Napolista che fisiologicamente è cambiato. E che lungo la strada ha perso e trovato persone mai banali e sempre mosse da una passione vera. Il Napolista smuove gli animi. Ed è forse il complimento più bello per un’impresa editoriale.
Massimiliano Gallo

ilnapolista © riproduzione riservata