Il taccuino di Rafa (Sanremo edition)
Con il secondo posto da inseguire, stasera speriamo di poter cantare come Domenico Modugno. Volare oò.
Invece la partita comincia e Rafael ci regala un bel ricordo di Nilla Pizzi. Papaveri e papere.
Dybala è veramente splendido, ogni volta che tocca la palla si merita 24mila baci.
Sulla sinistra siamo senza Mertens. Affidiamoci a De Guzman. E ci sei, adesso tu.
A centrocampo Jorginho non trova il passo, non ha la corsa e delude. Verrebbe voglia di giocare al posto suo. Non ho l’età.
Siamo in ritardo nei contrasti e sui palloni vaganti. Troppi giocatori sotto tono. Si può dare di più.
In attacco giornata negativa, non c’è nessuno che dia veramente una mano ad Hamsik. Uomini soli.
Anche il secondo gol nasce da una serie di errori nostri. Jorginho non insegue, Strinic non recupera. Buongiorno tristezza.
Provo con qualche cambio a recuperare lo svantaggio. Meglio con Gabbiadini in campo. Forse avrei dovuto farelo giocare dall’inizio. Nessuno mi può giudicare.
Il 3-0 arriva per le scelte sbagliate dei centrali in difesa. Un passaggio sbagliato di Albiol e uno scalo in marcatura non fatto in area. Senza pietà.
Zapata al centro dell’attacco porta almeno della battaglia. Lotta più di Higuain. Dio come ti amo.
L’errore di Rafael in avvio ha condizionato la nostra partita. Avrei voglia di non vederlo più dopo averlo tanto difeso. Perdere l’amore.
Il Palermo ci ha segnato tre gol all’andata e tre gol al ritorno. Vorrei incontrarti fra cent’anni.
La vittoria della Fiorentina ci risucchia all’indietro. Il terzo posto dobbiamo ancora sudarcelo. Sarà quel che sarà.
Questa sconfitta rischia di riaprire i processi alla squadra. Fiumi di parole.
Ma abbiamo bisogno di restare uniti e abbiamo bisogno dei nostri tifosi. Chiamami ancora amore.
Il Ciuccio
