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Addio tabù Chievo: Gabbiadini e Strinic trascinano il Napoli di Benitez

Addio tabù Chievo: Gabbiadini e Strinic trascinano il Napoli di Benitez

Carramba, quante sorprese! Sul campo del Chievo, con i veronesi che lottano per non retrocedere, Benitez sfodera la più inedita delle sue tante formazioni azzurre, tra l’altro portando alla ribalta Manolo Gabbiadini che decide il match, vincendo per il secondo anno consecutivo su un campo che era tabù.

La vittoria (terza consecutiva in trasferta e terza di seguito in assoluto come non era ancora accaduto quest’anno) viene esaltata dal cedimento della Lazio a Cesena (1-2) e dalla stramazzata della Samp sul campo del Torino (1-5) che rendono più solido il terzo posto del Napoli (+5 sui due rivali). E il secondo posto della Roma è a quattro lunghezze. Il Napoli, in sei turni, ha preso 7 punti ai giallorossi.

C’è Britos centrale al posto dello squalificato Koulibaly. Ma sono quattro le grosse novità di Benitez. Gioca Jorginho (maluccio) e non Gargano. C’è Gabbiadini e non Callejon dal primo minuto. De Guzman passa a fare il centrale (Hamsik in panchina) e Mertens riguadagna la corsia sinistra. Il professore di Madrid vuol dire subito al Chievo che il Napoli giocherà per vincere. Più qualità a centrocampo (che però viene a mancare) e tridente d’attacco.

Il Chievo non ci sta. Retrocede Schelotto sulla linea della difesa a quattro. Va all’assalto sugli esterni con Birsa a destra e Hatemaj a sinistra. Gioca con due punte, il piccolo Pellissier, che ha sempre il pepe addosso, e il più classico Paloschi. Il Chievo è vivo, audace, coraggioso. Difende bene e attacca con forza. Il Napoli non sta a guardare. E quando attacca travolge la difesa veronese. Fosse più preciso e deciso, il Napoli potrebbe vincere di goleada (quattro palle-gol sciupate nel finale). Ha vinto di misura (2-1).

Gabbiadini è subito nel cuore del gioco. Difende e attacca. Protegge la fascia destra dalle incursioni di Zukanovic e raddoppia su Hatemaj in soccorso a Maggio. Attacca sia sull’esterno che al centro. Higuain è ormai il condottiero azzurro. Rientra, lotta, recupera palla, si fa vedere anche in difesa, dà profondità e attacca.

La sua prima meraviglia la dispensa al 18’ quando di esterno destro dipinge un lancio centrale per Gabbiadini che batte sul portiere in uscita. Sul rimpallo, Cesar, rientrando, colpisce di testa nella propria porta.

Un gol da flipper. Come il pareggio del Chievo sette minuti dopo, così che la partita, iniziata in discesa per il Napoli, si fa un po’ complicata. Sull’ennesimo cross di Hetemaj (troppi cross dalla trequarti concessi al finlandese e a Schelotto) esce Rafael senza trattenere la palla che carambola su Britos e finisce dentro (25’).

È stato il massimo del primo tempo, in cui non c’è stato un solo vero tiro nello specchio delle due porte, iniziato con un’occasione sfuggita a Paloschi a due passi dalla linea di Rafael sul corner di Birsa “spizzato” di testa da Pellissier. L’attaccante mancava il facile tocco in rete.

Maggio e ancora più Strinic hanno gamba e corrono sulle fasce. Maggio con le sue solite mancanze, Strinic in grandissimo spolvero. Sono due le cose che non vanno nel Napoli. Jorginho è lento, impreciso nei lanci e perde spesso la palla. De Guzman non è brillante. Fa un gran lavoro a centrocampo, ma non ispira e, attaccando, è poco incisivo. Però Gabbiadini e Higuain rendono l’attacco azzurro sempre pericoloso. Mertens un po’ meno, pur avendo gioco facile su Schelotto retrocesso a terzino destro nella difesa a quattro del Chievo. Il belga ha un altro passo, più rapido, finta e contro-finta. C’è una buona prestazione di David Lopez che ha più iniziativa di Jorginho. Mirabile il lancio con cui scatena Higuain che però concludeva alto (32’).

Quel che sorprende è che i due centrali della difesa azzurra di notevole stazza, Albiol (1,90) e Britos (1,88), si facciano giocare di testa, anticipati da Pellissier (1,75), l’attaccante “a molla” veronese che sfiora il gol più volte.

Il Chievo gioca e lotta, lotta e gioca, è sempre in partita, ma in sostanza il Napoli fa una gara da squadra superiore. Ha la sicurezza della formazione padrona che, alla fine, vincerà. Non sbaglierà l’occasione pur soffrendo qualche volta in difesa, con Rafael spesso incerto nelle uscite e risolvendo avventurosamente qualche mischia, pericolosa quella del 52’.

Il Napoli è sempre sul punto di raddoppiare. Fenomenale Gabbiadini sul cross di Maggio: pallone stoppato al volo di destro e concluso con lo stesso piede, miracolo di Bizzarri (51’). Ancora un cross di Maggio che Higuain conclude alto di testa (56’). Il Chievo ribatte sempre con molto cuore, corsa e fisico. Paloschi va via ad Albiol, su Pellissier non esce Rafael, l’attaccante può rimettere la palla a centro-area dove per fortuna del Napoli non c’è nessuno del Chievo (58’).

L’equilibrio del match si infrange al 62’. E’ sempre Strinic che corre sulla sinistra e crossa. Magia di Gabbiadini nel contrasto con Cesar: controllo a volo di sinistro e palla a fil di palo con lo stesso piede. Il Napoli è di nuovo avanti. Ora non bisogna fare stupidate.

Benitez decide finalmente di sostituire l’opaco Jorginho con Gargano (65’) e in mezzo c’è più sicurezza. Poi rende più “fresca” la fascia destra con Callejon per Gabbiadini (65’) che ha avuto tutta la gloria del match. Infine, non rinuncia a De Guzman, che ritiene sempre una fondamentale pedina tattica, e inserisce Hamsik per Mertens (78’) e per avere più qualità in attacco.

Anche il Chievo fa i suoi cambi per tentare il pareggio (Botta per Birsa al 61’ e Meggiorini per Paloschi al 70’), ma cava poco. Il Napoli fallisce ripetutamente il bersaglio con De Guzman (73’ alto), Higuain (chiuso al momento del tiro da Zukanovic sullo splendido assist di Hamsik), ancora De Guzman (89’ a vuoto il tuffo di testa davanti alla porta di Bizzarri sul cross di Hamsik). Poi, nei quattro minuti di recupero, Hamsik sfiorava di testa la palla davanti a Bizzarri già arreso.

La goleada sarebbe stata troppo. Onore al Chievo che si è battuto al meglio delle sue possibilità (dodici conclusioni fuori). 
Mimmo Carratelli 

NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Britos, Strinic; Jorginho (68’ Gargano), David Lopez; Gabbiadini (65’ Callejon), De Guzman, Mertens (78’ Hamsik); Higuain.

CHIEVO (4-4-2): Bizzarri; Schelotto, Cesar (80’ Christansen), Gamberini, Zukanovic; Birsa (61’ Botta), Izco,Radovanovic, Hetemaj; Paloschi (70’ Meggiorini), Pellissier.

ARBITRO: Banti (Livorno).

RETI: 18’ autogol Cesar, 25’ autogol Britos, 62’ Gabbiadini.

 

SERIE A – 21^ GIORNATA.

Genoa-Fiorentina 1-1, Roma-Empoli 1-1, Sassuolo-Inter 3-1, Atalanta-Cagliari 2-1, Udinese-Juventus 0-0, Torino-Sampdoria 5-1, Cesena-Lazio 2-1, Chievo-Napoli 1-2, Palermo-Verona 2-1, Milan-Parma (20,45).

CLASSIFICA: Juventus 50; Roma 43; Napoli 39; Lazio e Sampdoria 34; Fiorentina 32; Palermo 30; Genoa 29; Torino, Sassuolo, Udinese 28; Inter e Milan 26; Verona 24; Atalanta 23; Empoli 20; Cagliari 19; Chievo 18; Cesena 15; Parma 9. 

PROSSIMO TURNO. Sabato 7: Verona-Torino, Juventus-Milan. Domenica 8: Fiorentina-Atalanta, Cagliari-Roma, Empoli-Cesena, Napoli-Udinese (ore 15), Parma-Chievo, Sampdoria-Sassuolo, Inter-Palermo (20,45). Lunedì 9: Lazio-Genoa.

 

COPPA ITALIA. Quarti di finale, partita unica:

Martedì 3 febbraio: Roma-Fiorentina

Mercoledì 4 febbraio: Napoli-Inter.

SEMIFINALI, andata e ritorno:

Lazio-Napoli/Inter

Juventus-Roma/Fiorentina.

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