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Per quei simpaticoni della Gazzetta, più che la rivincita di Doha, è stata l’interruzione delle vacanze a Napoli

Per quei simpaticoni della Gazzetta, più che la rivincita di Doha, è stata l’interruzione delle vacanze a Napoli

Biglietti agli amici

Chiedo scusa a Tondelli se gli rubo il titolo, ma ne ho bisogno per combattere l’eccesso comunicativo di alcuni cari amici: uagliù non mi dovete scrivere mentre non sto guardando la partita. Non dovete farlo per due motivi:

  1. Portate sfortuna. Le statistiche del mio personale campionato confermano, se arrivano sms o whatsapp, durante la partita, il Napoli al massimo pareggia.
  2. Rischiate di farmi venire un infarto e di compromettere la serietà di questo non cronista.

Nello specifico, ieri, prima mi scrive Andrea, tifoso del Cagliari (che già scassò la minchia in Napoli-Palermo), per farmi sapere che si sta commuovendo sentendo il San Paolo intonare Napule è. Ma, dico io, non puoi commuoverti in privato? Che mi devi scrivere a fare? Mi arriva più tardi un secondo messaggio. Stavolta si tratta di Luigi, lui sì che è tifoso del Napoli. Mi scrive: «Se segna pure Britos ce ne putimme pur’ ‘i». Ma sei pazzo, dico io? Io non so il risultato, non so cosa stia accadendo e tu mi scrivi che ha segnato Britos. Che devo pensare? Siamo passati in vantaggio? Abbiamo pareggiato? Che ore sono? Abbiamo vinto? Luigi, io ti voglio bene, ma non scrivermi. Ringrazio gli amici juventini che (forse pe scuorn’) non mi hanno scritto né prima, né durante, né dopo la partita.

I miracoli non esistono

Se esistessero i miracoli, in una partita in cui Britos fa gol a Buffon, il Napoli vincerebbe. Invece ha perso 3 a 1. Cari napoletani, noi la dobbiamo finire: i miracoli non esistono. San Gennaro non squaglia niente, la Juve segna in fuorigioco e Britos è scarso. Facciamoci tutti insieme un promemoria e proseguiamo.

Ma c’allucche a ffà oppure Ma che parlamm a fa semp’ re stessi cos’

Chiamiamo in soccorso, ancora una volta, Pino Daniele, per ricordarci una cosa, tutti insieme, che è giusto arrabbiarsi quando si subisce un furto (un furto e mezzo, quasi due), ma bisogna arrabbiarsi anche perché la squadra, tutto sommato, ha meritato di perdere. Era la serata in cui si poteva cambiare marcia e abbiamo messo la retro, Tagliavento ha provveduto ad azionare il freno a mano. Nemmeno la Juve ha fatto una grandissima partita, ma mi è parsa meglio organizzata e più determinata. Insomma, il fuorigioco ormai non è stato visto (?), all’Empoli, per dire, quel gol non l’avrebbero mai convalidato, le chiacchiere stanno a zero e i tre punti vanno alla Juve.

Volevo, invece, porre alla vostra attenzione il ragionamento con cui Pierfrancesco Archetti (che dovrebbe essere un giornalista) apre il suo pezzo di oggi sulla Gazzetta «Più che la rivincita di Doha, perché a Torino avrebbero piazzato la Supercoppa subito nel ripostiglio anziché farla passare per piazze o stadi, è l’interruzione delle vacanze per i rivali della capolista.» Imbecille. Ma come si permette costui? Chi si crede di essere per poter giudicare con tanta spocchia e superficialità un festeggiamento? E come fa a sapere cosa avrebbe fatto la Juve? Apertura del primo pezzo a pagina 2, complimenti. Gianni Brera è un’illusione, Gianni Mura un miraggio. Mimmo Malfitano, da parte sua, sfotte. Scrive, in sintesi, che il Napoli chissà cosa credeva di essere diventato dopo aver semplicemente battuto il Cesena, che gli azzurri si fossero esaltati troppo. Malfitano avrebbe pure ragione se non avesse scritto egli stesso un articolo decisamente celebrativo del Napoli, dopo la vittoria dell’Epifania. Gazzetta: Acceritev’. Peccato questa partita avrebbe potuto cambiare molto, soprattutto sotto l’aspetto psicologico. Il Napoli resta da terzo posto, a patto che giochi come si deve, a cominciare dalla prossima partita con la Lazio.

Su Zuniga è stato spiccato un mandato di cattura internazionale, si è presentato solo una volta alla Vesuvio Lava Limited, combinando pure un mezzo casino. Da un bocchettone gli sono scappate due sputazzate di lava che stavano andando a finire proprio sullo Juventus club di Cercola, ma Camilo producendosi nell’ultimo scatto della carriera le ha fermate in tempo. Dopo si è fatto un selfie ma nella foto non c’era nessuno. Behrami è stato visto in un pub di Amburgo implorare affinché gli cucinassero una spigola all’acqua pazza. È stato cacciato fuori in malo modo.

Note a margine:

–  Ho mangiato un cornetto anonimo.

–  Onore a Totti per l’ennesimo capolavoro e a Roger Federer per la vittoria numero 1000

–  Chiedo scusa ad Andrea e a Luigi per averli usati, ma non li perdono.
Gianni Montieri

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