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Chinaglia e ultrà volevano costringere Lotito a svendere la Lazio: quattro irrriducibili condannati

Chinaglia e ultrà volevano costringere Lotito a svendere la Lazio: quattro irrriducibili condannati

Qual è il metodo che avrebbe voluto seguire Chinaglia nel 2006 per acquistare la Lazio? Utilizzare gli ultrà per far crescere il livello di contestazione a Lotito. Rendergli la vita molto difficile e costringerlo a svendere la società. Un metodo che accende qualche lampadina anche all’ombra del Vesuvio. In ogni caso a Roma è finita in aula di tribunale «con le condanne – scrive il Corriere della Sera – per tentata estorsione a quattro irriducibili: Fabrizio Piscitelli, detto “Diabolik”, e Yuri Alviti a 3 anni e 2 mesi, Fabrizio Toffolo a 3 anni e sei mesi e Paolo Arcivieri a 2 anni e 2 mesi. Insieme con loro sono stati condannati il faccendiere Guido Carlo Di Cosimo a 4 anni e 2 mesi, Giuseppe Bellantonio a 2 anni e 2 mesi mentre Fabrizio Di Marziantonio, ex segretario della polisportiva Lazio, è stato condannato a 1 anno e sei mesi». Chinaglia è stato prescritto perché nel frattempoè deceduto. 

«Per obbligare il presidente a vendere – sempre sul Corriere – i capi ultras fomentano la tifoseria attraverso l’esposizione di striscioni ostili in Curva Nord o cori intimidatori contro il patron biancoceleste durante le partite. Il clima è reso incandescente ad arte anche ricorrendo alla denigrazione del presidente. Tuttavia Lotito non cede alle pressioni, anzi si rivolge continuamente alla polizia, e il progetto lentamente si sgonfia finche nell’ottobre del 2006 scattano gli arresti».

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