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Pagelle / Il Napoli a Milano è un disastro, si salvano Mertens e Zapata. Albiol e Jorginho inguardabili

Pagelle / Il Napoli a Milano è un disastro, si salvano Mertens e Zapata. Albiol e Jorginho inguardabili

Milan-Napoli 2-0, le pagelle di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

RAFAEL s.v – Guarda i due palloni che finiscono in rete e non può far nulla contro i “buchi” dei difensori. Una uscita alta in mischia. Non deve fare nessuna parata. Poli lo grazia due volte.

Lo dico subito, è l’unico che salvo: abbiamo fatto così schifo che non ha neppure dovuto difendere. Due tiri, due gol, partita – s.v. 

MESTO 3,5 – Sostituisce Maggio squalificato e fa addirittura rimpiangere l’assente. Disastroso nella doppia fase. Difende male, è in ritardo nella copertura sul primo gol, non c’è su Armero che crossa per il raddoppio milanista. Insicuro nelle sovrapposizioni sulla fascia destra, peggio di Maggio sui cross. Una sola buona giocata quando allunga la palla a Callejon alla mezz’ora.

Armero. Il nostro vecchio Armero. Quello che dicevamo essere la riserva della riserva e che perciò bisognava giustificarlo. Armero. Maggio è un colosso, di fronte al Mesto di ieri – 2

ALBIOL 4 – Continuano le prestazioni deludenti dello spagnolo che si fa anche ammonire (fallo su Bonaventura), era diffidato, salterà la partita col Parma. Comincia con due buone chiusure, poi evapora. Clamoroso “liscio” al 28’. Non c’è proprio con la testa. Si fa scappare Bonaventura nell’azione del primo gol rossonero. Guarda le stelle, lontano dallo stesso Bonaventura, sul raddoppio milanista.

Io, fossi al suo posto, stamattina mi vergognerei, anzi, mi infliggerei punizioni corporali per provare lo stesso dolore che ho inflitto a chi ieri tifava Napoli – 2

KOULIBALY 4 – Serata nera anche per il francese, forse condizionato dal primo “buco” quando si fa bruciare sullo scatto da Menez che porta in vantaggio il Milan. Perde sicurezza in un reparto insicuro in blocco. Prende più di un rischio, perde pericolosamente la palla in attacco aprendo al contropiede rossonero. Con Albiol è troppo largo nella marcatura di Bonaventura che salta da solo, fra i due centrali azzurri, e raddoppia. Ferma un volta Menez. Un errore anche nel finale su Honda. Partita pasticciata.

Sbaglia tutto. Orribile. E terribile – 2,5

GHOULAM 4,5 – Il Milan preme di più sulla sua fascia avanzando con Bonera (Mertens deve retrocedere) e allungandosi con un Honda molto incisivo. Contro il giapponese la prende raramente. E, quando va avanti, i suoi cross sono avventurosi, affrettati o in ritardo.

Sembrava di vedere una pulce andare a sbattere ripetutamente contro il parabrezza di una motocicletta giapponese – 3

DAVID LOPEZ 4 – Degno di partecipare alla trasmissione “chi l’ha visto?”. Dopo la gran “botta”dal limite respinta da Diego Lopez, sparisce a centrocampo. Non trova mai la posizione, gira a vuoto. Un’ombra.

Un incubo. Non so, in effetti, se è stato più da incubo il centrocampo o la difesa – 3 

JORGINHO 4,5 – Tenta di fare il regista, ma non ne ha ancora la tempra. Tocchi e tocchettini mai incisivi. Perde il duello con Bonaventura che non ferma nell’avvio dell’azione del primo gol del Milan. Impreciso nei disimpegni. Gioca molti palloni, ma a fari spenti. Si dà da fare, si inserisce, porta palla ma poi conclude nulla. Un tiro alto. Esce dopo un’ora di scarso rilievo.

Poi io vorrei sapere che diamine ha da ridere quando gioca così – 2

HAMSIK 5 – Escluso per far posto a De Guzman, entra per Jorginho al 60’. Gioca avanzato, si fa vedere, ma difficilmente supera l’avversario. Inzaghi, poi, gli mette Poli a marcarlo stretto. Qualche guizzo, ma alla fine neanche Marek incide.

Perché, è entrato? – 4

CALLEJON 6 – Dà molto, ma è più lavoro “sporco” che giocate degne di lui. Diego Lopez gli respinge una delle sue quattro conclusioni, molto ravvicinata, una conclusione anche di testa nel finale (fuori). Gioca molto a sostegno del centrocampo. Ha di fronte Armero, ex azzurro, e lo lascia andar via sul cross del colombiano per il raddoppio milanista. Scarsa intesa con Mesto. Quando si allarga in avanti per ricevere palla non gliene arriva una buona.

Uno spreco che fa male al cuore – 4,5

DE GUZMAN 3,5 – Gioca al posto di Hamsik e fallisce la prova. Fa da seconda punta, ma né attacca né difende. Un “buco” a centrocampo, una presenza impalpabile da attaccante. Esce al 76’.

Come se non ci fosse. Anzi, peggio – 3

GARGANO 5 – Entra per De Guzman quando Benitez ritocca la squadra nel finale. Dà sostanza al centrocampo col Milan che ormai è tutto dietro, gioca molti palloni, cerca l’imbucata decisiva, ma ha di fronte il muro rossonero. Almeno è attivo, ma la qualità lascia a desiderare.

È stato l’unico a metterci un minimo di voglia. Un minimo, ho detto – 5

MERTENS 6,5 – Mentre l’intera squadra latita, è l’unico a dar corpo alla partita del Napoli. Difende anche, ma è in avanti che scoppietta e impegna il Milan. Evita Bonera, si accentra, cerca il tiro e il passaggio. Attorno ha il deserto azzurro. Due, tre conclusioni. Esce immeritatamente al 72’.

Il deserto azzurro, hai detto bene. E comunque, perdonami Dries, ma mi manca Insigne fino a farmi male il cuore – 5,5

ZAPATA 6 – Entra per Mertens, gioca da prima punta, si fa valere fisicamente e finalmente la difesa del Milan viene impegnata. Dà modo a Higuain di giocare da seconda punta con più spazio e meno marcato da vicino. De Jong fa quasi autogol su una sua conclusione. È in un buon momento. Sarebbe stato utile dall’inizio.

È impressionante come il suo ingresso in campo abbia completamente cambiato la partita di Higuain. Come se la squadra avesse bisogno di appoggiarsi a qualcuno tosto come il muro fisico di Zapata. Se non fosse che parliamo di professionisti e non di ragazzini di una scuola calcio, farebbero quasi tenerezza – 6,5 

HIGUAIN 4,5 – Né bandiera, né trascinatore. Non è nella sua indole. Col Napoli che arranca si rende poco utile, si innervosisce, protesta. L’accoppiata d’attacco con De Guzman non funziona. Il Pipita trattiene poco la palla, non fa salire la squadra (che per conto suo non sale!), perde i contrasti. Statico, rientra poco per avviare l’azione. Scocca un vero tiro, una fiondata da fermo, solo all’86’ sul quale Diego Lopez vola a parare. Con l’ingresso di Zapata si rianima.

Non gli passano una palla decente, ma questo non giustifica tutto quel nervosismo, che ha reso nervosa pure me. Si è lamentato con tutti: arbitro, giocatori del Milan, persino con i suoi. Che va anche bene, per carità, ma se intanto ti fai il campo avanti e indietro tutti e 90 minuti e provi almeno a recuperare palla e a creare un’occasione decente. E solo se poi non ti aggrappi a un Zapata come fosse tua mamma. Eccheccazz – 2

BENITEZ 4 – Sbaglia formazione. Esclude Hamsik, ma De Guzman, il sostituto di Marek, fallisce. Schiera un centrocampo impalpabile, Gargano e Inler avrebbero dato più sostanza di Jorginho e David Lopez. Gioca con un 4-4-1-1 ma l’apporto di De Guzman avanzato di rincalzo a Higuain è nullo e il Pipita “buca” l’appello del tecnico che lo sollecitava ad essere il trascinatore della squadra, la bandiera del Napoli. Quando passa al 4-4-2 con Zapata prima punta e Higuain seconda, la squadra si assesta meglio, ma è troppo tardi per riparare alla sconfitta. Sostituisce Mertens che era stato l’azzurro più “vivo”. Si arrende ad un Napoli senza grinta, senza carattere, senza più gioco. Attesta la squadra in attesa per colpire in ripartenza abbassando Callejon e Mertens, ma il Milan va subito in vantaggio e il piano fallisce anche perché il Napoli non sa più ripartire, arriva tardi sui palloni, è impreciso. Col senno di poi, c’è da dire che avrebbe potuto cominciare col 4-4-2 degli ultimi venti minuti, Zapata e Higuain di punta, centrocampo con Gargano e sostenuto anche da Hamsik. Si teme che il feeling con la squadra sia al tramonto. Il Napoli non vince in campionato da quattro partite. La Supercoppa con la Juve è già un incubo.

Non so se ha sbagliato la squadra. Se riteniamo che sappia – come sicuramente sa – qual è la condizione psico-fisica dei nostri, visto che li vede tutti i giorni in allenamento, allora sì, ha sbagliato squadra, perché non è possibile che questi si siano imbrocchiti così, devono almeno aver dato segni di cedimento prima. Certo, può pure essere che fino al giorno prima hanno giocato da dio e ieri sono entrati in campo perdendo il cervello nella nebbia di Milano, per carità, ma è comunque incomprensibile che possa essere accaduto. Giocare come hanno fatto ieri è incompatibile con qualsiasi forma di perdono, insopportabile, ingiustificabile. Non può essere la mancata certezza del rinnovo ad averli resi così: sono o no dei professionisti? Possibile che si sviliscano così solo perché non hanno certezza del rinnovo del loro allenatore? E se davvero vogliono che l’allenatore rinnovi, non sarebbe il caso di dare cuore e anima in campo per portare dei risultati che facciano sì che Benitez resti? Quanto a Rafa, io lo capisco se non si esprime sul rinnovo: se dice adesso che resta, De Laurentiis non gli comprerà nessuno nel mercato di riparazione. Se dice adesso che se ne va, pure, e Rafa vuole bene al Napoli e a Napoli per decretare così la nostra fine. Ma un mancato pronunciamento sul punto non può ridurre una squadra in questo stato. Stamattina ho dolori ovunque, come se avessi fatto a botte. Perché è terribile difendere tutti e tutto ogni minuto secondo della giornata ed essere, poi, ripagata così. Rafaelita sempre, ma per questo incazzata di più, perché quegli undici in campo così mi portano via Rafa e io non voglio. A Rafa non do la sufficienza, stavolta. Non mi è piaciuta la rassegnazione con cui ha guardato la partita, né il suo scrivere continuamente sul taccuino, non ieri, gliel’avrei stracciato, perché con degli sgorbi così in campo non puoi pretendere di insegnare neppure a fare un cross. E non mi sono piaciute neppure le dichiarazioni del dopo partita. Il Napoli che dobbiamo puntare a vedere è quello che abbiamo visto contro la Roma, bene, dov’è? Ridatecelo. Non voglio sapere dove si è perso, non mi interessa, lo rivoglio e basta – 4 

DE LAURENTIIS – Per il solo fatto di aver annullato il giorno libero e averli portati subito in ritiro a Castelvolturno merita un voto. Ecco, Castelvolturno, dopo una partita così, è la giusta punizione. Incatenateli e prendeteli a frustate, almeno per un giorno. Fategli vedere lo scempio che hanno fatto ieri con gli stuzzicadenti a fermargli le palpebre, così da non poter distogliere lo sguardo. Può essere che imparino a fare i professionisti – 10
Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia 

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