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A La Coruña gli ultrà contestano il presidente e ricordano il tifoso ucciso, il resto dello stadio li fischia

A La Coruña gli ultrà contestano il presidente e ricordano il tifoso ucciso, il resto dello stadio li fischia

Non c’è un bel clima a La Coruña. Lunedì sera si è disputata la partita di campionato tra il Deportivo e l’Elche, vinta dai padroni di casa per uno a zero. La notizia, però, è un’altra. La notizia è lo scontro tra una parte del tifo organizzato, precisamente tra gli appartenenti al gruppo Riazor Blues, di cui faceva parte il tifoso ucciso a Madrid due settimane fa nel corso di scontri con gli ultrà dell’Atletico, e il resto dello stadio.

I Riazor avevano organizzato una protesta nei confronti del presidente Tino Fernandez e hanno a più riprese intonati cori contro il presidente. Contestazione cui il resto dello stadio ha replicato con fischi. Non solo, per il minuto 30 (data di nascita di Francisco José Romero, detto Jimmy) gli appartenenti al gruppo organizzato hanno voltato le spalle al campo e sonorimasti in silenzio per un minuto. Il resto dello stadio non si è voltato e ha fischiato l’iniziativa degli ultras. Uno stadio, va detto, non particolarmente affollato. 

Proprio oggi una trentina di ultrà sono stati arrestati in Spagna, con l’accusa di avere partecipato agli scontri che hanno condotto all’uccisione del tifoso galiziano. Tra questi ci sarebbero anche i due che materialmente hanno gettato nel fiume Romero. Tutti i fermati sono ultrà del Frente Atletico. Per l’identificazione degli arrestati, le forze dell’ordine si sono servite dei filmati registrati dalle telecamere di sicurezza e degli stessi video ripresi sui cellulari degli ultrà, oltre che di testimoni degli incidenti.

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