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Un mese fa volevano la testa di Benitez, oggi parlano di scudetto

Un mese fa volevano la testa di Benitez, oggi parlano di scudetto

Echilibrio. Lo predica da tempo, invano, il nostro Benitez. Lo predicava quando, all’inizio di stagione, veniva quotidianamente processato e trattato come uno che sarebbe dovuto andare a Coverciano a frequentare il corso per allenatore (lo hanno detto veramente, eh); lo predica adesso, quando attorno a sé, non senza malafede, vede e sente (o sarebbe meglio dire legge) crescere un presunto entusiasmo che spinge addirittura a sdoganare quella parola che solo a citarla un mese fa ti portva dritto all’ospedale per percosse o alla Neuro come caso clinico grave.

Da un giorno all’altro, come se nulla fosse stato, alcuni media sono passati dal “cacciatelo perché è un brocco, non conosce il calcio italiano, non ne possiamo più, non cambia mai modulo” a “il Napoli di Benitez può mettere paura a Juventus e Roma”. 

Echilibrio. Anche perché alzare l’asticella sembra un modo surrettizio per proseguire la campagna avviata in estate. In questo periodo non c’è stata una parola di autocritica da parte dei cosiddetti esperti che solo due settimane prima di Napoli-Roma avevano gridato per ottenere l’esonero di Rafa. Oggi, con la stessa faccia tosta, parlano di un Napoli da scudetto.

In mezzo, bisognerebbe parlare – molto, moltissimo – di un Napoli che domani affronterà il Cagliari di Zeman praticamente decimato. Senza uno dei suoi calciatori più importanti, quel Lorenzo Insigne che grazie alle cure di Rafa Benitez, alla sua tenacia, ai suoi consigli, stava vivendo la stagione della piena maturità. Senza il suo naturale sostituto, quel Dries Mertens che è stato vittima di un pauroso incidente e col quale si dovrà procedere con molta cautela lungo la strada del recupero. Con un Jorginho squalificato.

Insomma, il Napoli ha perso un po’ di pezzi importanti. Al punto che Benitez ha ipotizzato a Radio Kiss Kiss Napoli di poter anche cambiare modulo. Già giocare senza Insigne non sarebbe stato semplice – Mertens non è la stessa cosa tatticamente, il che non vuol dire che sia un brocco, solo che gioca e si muove diversamente – figuriamoci senza il belga.

Il Napoli, quindi, per forza di cose, ha smarrito il suo echilibrio. Quel sistema di gioco che in questo inizio di stagione gli ha consentito di tenere sotto controllo quasi tutte le partite disputate – fatta eccezione per quella, maledetta, di Bilbao. È questo, ora, il problema del Napoli, non recuperare punti alla Roma e alla Juventus. 

Un ottimismo mediatico che si sembra in realtà la prosecuzione della vecchia campagna. Così, al primo passo falso, si ripartirà. Lo sappiamo fin troppo bene. Ci fanno anche sorridere le notizie – beh notizie è troppo – di calciomercato che sono tornate su quotidiani e siti, come se il Napoli potesse a gennaio spendere 70-80 milioni di euro. Ancora una volta si sta giocando ad alzare le aspettative per poi parlare di mercato deludente. 

Non resta, come al solito, che affidarsi a Benitez. Solo lui può infondere echilibrio all’ambiente e alla squadra. Domani lo stadio San Paolo tornerà finalmente ad avere una capienza degna della sua storia. Ricordiamoci che le partite si vincono al 95esimo. Non ascoltiamo chi oggi parla di scudetto: sono gli stessi che tre settimane fa volevano cacciare Rafa. Domani è una partita delicata. Da vincere innanzitutto con la testa.
Massimiliano Gallo

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