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Qualcuno ha sentito Behrami stamattina?

Qualcuno ha sentito Behrami stamattina?

I miei cani si sono addormentati alle 14 e 30, hanno russato tutto il pomeriggio e non hanno mai aperto gli occhi fino alle 17,50. Si dice che quando i cani dormono molto sia indice di serenità e di assenza di stress. La mia ansia da Napoli-Roma è stata bilanciata dal sonno profondo degli animali, anche se chiamarli peluche sarebbe più appropriato. Ci chiediamo se spesso se li abbiamo presi davvero in canile o se li abbiamo trovati su uno scaffale all’Ikea. L’ansia da partita (seppur non guardata) non è mai della stessa intensità. Ieri l’asticella ansia stava molto in alto, diciamo pure che avevo un po’ di timore: la Roma di quest’anno è molto forte. Anche se non così tanto più forte del Napoli quando gioca bene. Alle 17 e 50 i cani mi hanno guardato, si sono avvicinati e hanno detto: «Uè, abbiamo vinto, li abbiamo scassati, mo’ vogliamo uscire, non è che vogliamo non guardare pure quella chiavica della Juve.» Siamo usciti.

La domenica mattina, diciamocelo, è tutta un’altra storia. Uno non deve alzarsi all’alba, può fare colazione con calma, ha tutto il tempo di guardare due o tremila volte il gol di Higuain, la sintesi, i replay. Uno può guardare la Gazzetta con disprezzo, come a dire: «Ah, tu ci hai messo in prima pagina? E a me non me ne fotte proprio, non ti compro.» Cammino per Venezia con tutta una leggerezza, con tutto un passo sostenuto e lieve allo stesso tempo, i veneziani mi guardano e pensano (in Veneto): «Chist ha pigliate ‘o tern’.»

Dominio totale, giusto? Grande gioco, aggressività, pressing, nessuna sbavatura in difesa. Ma non eravamo una chiavica? Benitez non doveva andarsene subito? Ma non era meglio Mazzarri? E quello scarparo di David Lopez, ma dove l’hanno trovato? E il nuovo difensore centrale, altro figlio di una campagna acquisti sbagliata? Acciretev’.

Mi permetto di spendere due parole su Insigne, con il quale sono spesso poco generoso, ma lo sono perché penso che sia fortissimo, ha bisogno di essere costante, ha bisogno di sicurezza, sicurezza che sta trovando. Bravo Benitez, di nuovo, bravo a non lasciarlo quasi mai fuori, a dispetto dei fischi, bravo a crederci. Tanto di cappello a entrambi.

Mi permetto di spendere due parole su Higuain. Alcuni miei amici, tifosi del Napoli, hanno sempre manifestato riserve su di lui. I soliti paragoni con Cavani, dimenticando che tutta la squadra giocava per quest’ultimo, mentre Higuain gioca anche per la squadra. Dimenticando, ad esempio, tutti gli assist (oltre i gol) che fa. Se non avessimo Higuain il mio Calle non farebbe così tanti gol. Salutiamo, di nuovo, il capocannoniere: fenomeno.

Mo’ volete sapere la questione dei cornetti, ma oggi era facile, altro che bar della stazione, stamattina in pasticceria c’era una tale distesa di dolci che sembrava Natale. E un po’ era così. La crema che fuori usciva qua e là pareva azzurra, scaglie di cioccolato azzurro, mandorle azzurre, era azzurro pure ‘o cafè.

Doveva essere una festa di sport e una festa è stata. Le bacheche di Facebook di un paio di amici romanisti illuminati parlano di un grande Napoli e fanno i complimenti, questo fa sì che mi passi la voglia di sfottere. Ieri abbiamo battuto una grande squadra, che è sembrata più piccola perché rimpicciolita da un grande Napoli, ecco. Abbiamo vinto una partita, che è questione di Sport, ricordiamocelo sempre.

Oggi è il giorno dei morti, ma a me pare una domenica di maggio, e maggio è il mio mese preferito. Il Napoli è in serie positiva di risultati e, soprattutto, da almeno tre partite è tornato il gioco. Noi stiamo qua e mi sa che ce la possiamo giocare.

Note a Margine:

–        Qualcuno ha sentito Valon stamattina?

–        In ogni caso sulla Gazzetta stiamo dalla prima pagina alla sette (godiamoci il momento di gloria)

–        Ieri sera in pizzeria ho visto una doppietta di De Ceglie, la vera cosa insolita del sabato. 

Gianni Montieri

 

 

 

 

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