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Da De Sanctis a Mignolet, gli altri portieri che non se la passano bene

Da De Sanctis a Mignolet, gli altri portieri che non se la passano bene

A Napoli sul banco degli imputati è finito Rafael Cabral, il nostro portiere. Sul tema ci siamo già espressi con un articolo del Ciuccio. Vorremmo anche ricordare che proprio domenica Rafael ha compiuto due parate importanti: una nel primo, l’altra nel secondo tempo. È apparso incerto, come spesso gli capita, sul pallone alto che ha portato al secondo gol. Resta un buon portiere, giovane sì ma che ha vinto comunque un trofeo come la Coppa Libertadores, la Coppa dei Campioni sudamericana. Vabbè, lasciamo stare, tanto è tempo perso. 

A proposito di portieri, è interessante notare quel che sta accadendo altrove. Giusto un passaggio sulla Roma dove, con 24 ore di ritardo, Morgan De Sanctis ha sentito l’esigenza – chissà in modo quanto spontaneo – di informare l’agenzia Ansa a proposito del gol subito all’ultimo secondo dal Cska Mosca. Non più “non tiratemi in mezzo”; bensì “ho rivisto l’azione e avrei potuto capire dove sarebbe andato a finire quel pallone”. Quindi nulla più sul pallone perduto da Strootman e che quindi sarebbe dovuto rimanere lontano dall’area di rigore giallorossa, ma un’autocritica. Che oggi si quotidiani si accompagna a un possibile rinnovo del contratto per fare da chioccia all’altro possibile acquisto: Neto.

Ma non c’è solo De Sanctis. A Liverpool non se la passa meglio Mignolet, anche ieri ritenuto responsabile dei due gol con cui il Ludogorets ha costretto al pareggio il Liverpool in Champions League: ora, per qualificarsi agli ottavi, i Reds (senza Balotelli) dovranno vincere la prossima partita. Ad aggravare la posizione del portiere belga ci ha pensato un ex, quel Grobbelaar grande protagonista della finale di Coppa dei Campioni vinta ai rigori nel 1984 a Roma contro la Roma di Liedholm. Netta la sua bocciatura di Mignolet: «È stato un miracolo – ha detto alla Bbc – arrivare secondi dopo aver subito 52 gol. Il Liverpool deve avere tra i pali un portiere che subisce non più di trenta gol». E poi il paragone con Dracula: «Almeno lui ogni tanto usciva dalla bara, Mignolet invece non esce mai».

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