ilNapolista

Zapata sembrava Edwin Moses, ma il vero protagonista è stato Cicciotto Cartofer

Zapata sembrava Edwin Moses, ma il vero protagonista è stato Cicciotto Cartofer

Il mio Slovan – Napoli

– Queste sono le tipiche partite in cui si rischiano figuracce. 

Queste sono le tipiche partite che, come giochi giochi, ti tirano le pietre.

– Poi vorrei dire, con Agostinelli al commento tecnico (che mi ha ricordato Max Vieri, Gianluca Savoldi, Olive, Zanini, Marcolin, Manitta e mi fermo qui perché devo ancora fare colazione), non è che all’inizio avessi avuto sensazioni positivissime.

– Senza offendere nessuno, ma anche l’ambiente annebbiato mi è sembrato quello tipico da partita di eccellenza. Con uno stadio da villaggio vacanze invernale e un terreno di gioco ottimo per carciofi e tuberi.

– Anche Rafael si ci è messo con la maglia verde di Rizzoli. Mi ha ricordato la nuova divisa europea della Juve che ha indossato in suo onore dopo tanti anni di stretta collaborazione.

– I primi 20 minuti poi, sono stati da sonno. Fortuna che i nostri tifosi, con forti cori, che non sento al San Paolo da anni, ci hanno allontanati dalla fase rem e fortuna che ci siamo lasciati distrarre e sviare dai cartelloni pubblicitari: Jervolino, Arnone, RadioKK, la migliore pizza di Napoli. I dubbi hanno iniziato ad assalirci. Al “dai Napoli dai, noi non ti lasceremo mai, dai, Napoli dai, lotta e vinci insieme a noi” e alla visione del cartello Cicciotto Cartofer ci siamo guardati sempre più confusi, e: ma stanno giocando in Slovacchia o a Gianturco?

– Ci siamo poi soffermati sulle divise: la nostra jeansata, Macron, con Lete in petto.

La loro biancoceleste, Adidas, con niké in petto.

Qualcosa non torna.

– Gli sbadigli hanno iniziato a diminuire dopo un tiro a lato di Duvan, lanciato da Hamsik e uno dello stesso slovacco in girata tra le braccia del portiere. 

– Avremmo voluto rivedere le azioni, ma a Bratislava o a Mediaset, i replay costano quanto Fellaini. 

– In seguito ci ha pensato DeGuz a svegliarci: una imprecazione, sul suo primo debole tiro, una imprecazione e una bestemmia, quando si è fatto deviare la conclusione da favorevole posizione e una imprecazione, una bestemmia e un rosario, quando ha tirato al volo in curva, pescato solo in area ancora da Hamsik. 

– Qualcuno può poi spiegarmi perché il telecronista continuava a chiamarlo De Guzmàn, con l’accento sulla “a”?

– Al 35′, Kulì ha lanciato lungo di destro verso l’area rigore avversaria. Hamsik, con una tempistica perfetta, si è inserito dietro la difesa biancoceleste, il Rafael slovacco è uscito in ritardo e Marek lo ha beffato con un preciso pallonetto di testa. 0-1. E abbiamo definitivamente accantonato l’idea di un caffè. 

– Domande: 

Da quanto tempo Hamsik non segnava cono un inserimento?

Da quanto tempo non segnava di testa?

Kulì è destro o è sinistro?

– Successivamente, Maggio si è proposto sulla fascia è ha offerto la solita ciabattata. Domanda: ma Maggio è destro o è sinistro?

Risposta del  Giuffrè: secondo me, ha due piedi mancini.

– Finito il primo tempo, abbiamo fatto un giro veloce sugli altri campi: AaB – Rio Ave; Lokeren – Metalist; Astra Giurgiu – Salzburg; 

L’Europa League emoziona quanto una puntata dell’ispettore Derrick.

– Nella seconda frazione, lo Slovan ha provato a farci vedere Rafael, fino a quel momento spettatore.

– Prima hanno realizzato ma in netto fuorigioco e poi, l’attaccante l’ha messa fuori di testa da pochi passi. Credo che abbia sbagliato Ghoulam. Con un degno raplay l’avremmo stabilito.

– Ghoulam si è lasciato infilzare ancora una volta e il Minao, che fino a quel momento aveva russato: ma questo sta così inguaiato? Questo è un reduce dai mondiali o un reduce di guerra?

E il Giuffrè l’ha prontamente risollevato: sappi che questo a gennaio va a fare anche la Coppa d’Africa…

– Zapata si è lanciato in una progressione alla Edwin Moses per più di 60 metri e Mertens, che fino a quel momento come il Minao aveva russato, ha colpito la parte alta della traversa.

– Il telecronista, ancora con problemi di accenti: esce De Guzmàm ed entra Càglieti. E Agostinelli: ah, ora entra Cagliòn.

– Calle si è fatto subito notare per un netto rigore che l’arbitro ha pensato bene di non concedere. “Ok, ora ci faranno vedere il replay”ho pensato. Ho pensato male.

– Alla mezz’ora, dopo un tiro ben parato da Rafael, è entrato Higuain per Zapata.

– Un minuto dopo, su perfetto assist di Hamsik, Gonzalone ha saltato più in alto del suo marcatore è ha segnato di testa il gol del 2-0.

– Domanda: due gol di testa nella stessa partita, da quanto tempo?

– La gara si è conclusa con una uscita classica di Rafael, una traversa su punizione degli slovacchi e un tiro di Mesto respinto.

– Dicevamo, queste sono le tipiche partite in cui si rischia di fare figuracce. Sono le tipiche partite che, come giochi giochi, ti tirano le pietre.

– Se avessimo vinto 0-9, non avrebbe fatto testo. E comunque, sarebbe stato uno scandalo non avergliene fatti 10.

– Se avessimo rischiato di perdere, come è capitato al Real in Bulgaria, avremmo storto il naso. E comunque, sarebbe stato uno scandalo aver subito una rete e da metalmeccanici e ferrovieri.

– Se avessimo perso…

– Credo anche che sia difficile trovare note positive in gare del genere.

Ed è molto più semplice trovarne di negative.

– Federer quali note positive, e quali motivazioni, dovrebbe mai trovare se giocasse un singolare contro di me?

Da avversari scarsi, in partite nemmeno decisive, non fare figure barbine è l’unico obiettivo che puoi avere. E nel calcio, più del tennis, è molto più facile che possa accadere una Korea, un Costarica, un Malmö o un Copenagen.

T’immagini se sbagliasse un paio di rovesci e un paio di servizi? E t’immagini, se alla fine, steccando, gli infilassi un passante o un pallonetto?

– Troppo facile trovare particolari negativi. Saltano subito all’occhio in un campo con la Arnone e Cicciotto Cartofer. Come una uscita di Rafael. O uno smadonnamento contro De Guzmàn, o più di una perplessità nei confronti di Ghoulam, o “perché non ha tirato Michu?”. No vabbè, Michu non c’entra, ma ogni tanto me lo chiedo ancora. 

– Di certo, tanti aspetti devono migliorare e molti dubbi ancora non sono stati sciolti. Ma non è contro lo Slovan che potevamo trovare le giuste alchimie o parlare di svolta. Mi piace però sottolineare i piccoli segnali positivi che si possono trarre cui spero domenica e in futuro avranno un seguito rafforzato e duraturo.

– Hamsik è vivo, per esempio. Oltre l’inserimento, il gol e il bellissimo assist. Fino a poco tempo fa, non gli riusciva nulla, nemmeno se fosse stato in campo senza avversari e con la depressione sportiva che lo ha coinvolto, ha anche smesso di provare oltre l’ordinario, limitandosi a passaggi stile Behrami. Ieri si è mosso tantissimo, ha provato l’assist risolutore spesso ed è stato presente in quasi tutte le nostre azioni.

– Aggiungerei inoltre: Il risultato, la seconda vittoria (senza subire gol) consecutiva, Brivitos che non ha commesso errori, David Lopez che non ha sfigurato, il ritorno al gol del Gonzalone, la prima vittoria con la maglia di jeans, una vittoria nonostante Agostinelli, Caressa che se l’è presa con l’arbitro di Atletico – Juve. Insomma, piccole soddisfazioni che sommate aumentano la fiducia e la convinzione.

– Ecco, io penso che così si giochino e si vincano queste tipiche partite in cui hai tutto da perdere e poco da prendere, se non i tre punti. Massimo risultato col minimo sforzo. Soprattutto quando hai impegni ben più complicati e importanti da affrontare tra pochi giorni.

– E domenica avremo la controprova, o meglio, l’Arda sentenza.

Ora sotto con il Toro. Vogliamo il replay!

Forza Napoli Sempre

La 10 non si tocca

P.S. Leggo in giro spesso “spallaaspalla”. Mi permetto: essendo uno slogan, scritto così è graficamente orrendo. E poi, per rafforzare il significato di unione, dovrebbe passare quanto meno aria possibile tra le spalle ed eliminarsi quella “a” centrale superflua. Pertanto, “spallaspalla” o “spallAspalla”. 

Gianluigi Trapani

ilnapolista © riproduzione riservata