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Il taccuino di Benitez / In attesa di capire il calcio italiano, ho capito quello slovacco

Il taccuino di Benitez / In attesa di capire il calcio italiano, ho capito quello slovacco

Il taccuino di Benitez di Slovan Bratislava-Napoli
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Ho cominciato chiedendo alla squadra di attaccare e invece vedevo che erano costretti in difesa. Ho impiegato venti minuti per capire che gli azzurri non eravamo noi. Maledette maglie.

Ho subito capito che sarebbe stata la serata di Hamsik. Ha fatto un tiro da lontano e ha mandato il pallone fuori dallo stadio per regalarlo a un amico suo.

E poi ha iniziato a giocare come da tempo non capitava. Pareva che avesse le pattine ai piedi.

Ai ragazzi dico che bisogna giocare bene specialmente in casa. Non vorrei che per Marek il concetto di partita in casa significasse solo a Bratislava.

Casomai chiediamo di giocarle tutte a Bratislava, le nostre in casa. C’è anche più tifo. E tanto lo stadio nuovo a Napoli non lo faranno mai.

Da Bratislava a Napoli Capodichino, poi, si impiega meno che da viale Michelangelo ai Colli Aminei.

Da terzino sinistro a centrale. Britos si è messo le scarpette arancioni per atteggiarsi a Rudikròll.

Anche stasera, come belle ultime due partite, è stato il nostro calciatore con più palloni toccati. 

Confesso che certe volte David Lopez mi viene da chiamarlo David Luiz.

A proposito. Dategli altri due mesi e Koulibaly lo scambiamo per Thuram.

Il lancio di Koulibaly per il gol di Hamsik è la cosa più bella della partita. Non ho capito dove il cacciatore di farfalle che giocava in porta allo Slovan avesse lasciato la retina.

In attesa di capire il calcio italiano, ho capito abbastanza il calcio slovacco. Può servire, magari a Bratislava una panchina me la danno.

I giornalisti napoletani sono dispiaciuti perché non sorrido più. Anche io sono dispiaciuto di non vederli sorridere quando vinciamo.

Seconda partita consecutiva senza prendere gol. Scriveranno che lo Slovan era poca cosa. Comunque dà fiducia.

Ho visto Mertens entrare in tackle sul pallone almeno quattro volte. 

Tra i loro non mi sono dispiaciuti il difensore Gorosito e il mediano Lasik. Chissà se sono adatti al 4-2-3-1. 

L’assist di Hamsik per Higuain è di sinistro. Questo ragazzo calcia più col piede mancino che con il suo piede naturale.

Higuain: 7 palloni toccati, un gol. Quasi come Altafini nel ’74, il pomeriggio di core ‘ngrato.

Ma a fine partita erano già passati venti minuti senza che Higuain segnasse un gol. È crisi nera, anche perché rispetto a domenica il digiuno in campionato si è allungato ancora. (*)

Il Ciuccio

(*) ispirata da Matteo Forte

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