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Pagelle / Un disastro, soprattutto in difesa. Si salvano Gargano e Zapata

Pagelle / Un disastro, soprattutto in difesa. Si salvano Gargano e Zapata

Le pagelle di Napoli-Palermo 3-3, di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

RAFAEL 5 – Con le belle statuine che ha davanti deve solo raccogliere i palloni in fondo alla rete. Tre conclusioni schioccanti, tre gol. Per il resto, un paio di parate facili e un’uscita alta.

Un portiere deve solo parare, nulla di più – 3

HENRIQUE 4 – Il più elegante e il più nudo di tutti contro gli attacchi sulla sua fascia. Vazquez lo rigira come vuole, gli fa anche un tunnel, lo pianta e va al cross. Il brasiliano se lo perde anche sul gol. L’argentino che parla poco (lo chiamano El Mudo), parla con i fatti cancellando il difensore azzurro nella fase passiva. Quando va avanti, il terzino che gioca al posto di Maggio combina poco.

Un’eleganza chiccosissima. Dal primo minuto ho deciso di concentrarmi solo su quella, anziché sulla carne di porco che stava facendo Vazquez – 4,5

ALBIOL 5 – Se la vede spesso con Belotti e se la cava di forza. Sul gol di testa del ragazzo (21 anni) non c’è. Le tre punte del Palermo (Dybala, Belotti, Vazquez) non danno punti di riferimento. Per la difesa azzurra è un tormento, poi le solite topiche sui calci da fermo e sui cross.

No, Mimmo. Adda murì – 3

KOULIBALY 5 – Segna il primo gol in maglia azzurra con un perentorio stacco di testa sovrastando tre avversari, compreso il gigante ivoriano Bamba (1,90). Poi perde lucidità in difesa. Favorisce il secondo gol del Palermo con un rinvio corto, battendo in caduta. Liscia il cross basso di Dybala liberando Belotti al tiro del 3-3. Fatica molto a tenere la linea difensiva nella serata in cui si inventa goleador. Sfodera la grinta su Belotti e viene ammonito (31’).

Mi fa una tenerezza enorme: è l’unico che difende, attacca, segna pure, e poi fa queste cazzate che gli costano bestemmie a non finire – 5 

GHOULAM 4 – Prende il posto di Zuniga, quarto di difesa. Un rientro a luci spente, buio completo. Morganella, uno svizzero slavato ma di forte costituzione, lo pianta in continuazione. La sua fascia è poco protetta perché Mertens non rientra e l’algerino va in tilt. Avanza senza nerbo, allunga qualche cross. Spaesato.

Difficile fare peggio di Zuniga. Ghoulam ci è riuscito – 3

GARGANO 7 – Lo scarto del calciomercato è l’unico azzurro che non naufraga. Pressa sui siciliani che avanzano, tappa le falle di Ghoulam e di Henrique. Conquista palla e cerca di innescare l’attacco. Gioca a tutto campo con un impegno ammirevole. Va una volta alla conclusione, ma il tiro è debole. Lancia Callejon al millimetro per il 3-2. Prima aveva messo Zapata davanti alla porta di Sorrentino (59’). Gioca una infinità di palloni ed è prezioso anche negli appoggi. Duetta spesso con Hamsik.

Le ultime prestazioni di Gargano sono la dimostrazione che al Napoli mancano solo testa e carattere: lui, invece, ce li ha. Garganita tutta la vita – 8 

INLER 4,5 – Con Gargano che, a centrocampo, fa la gran parte del lavoro, ha il vantaggio di poter giocare più tranquillo ed essere decisivo. Ma è l’Inler di sempre. Senza verve, senza incisività. Un salvataggio in area su Barreto è il suo pezzo migliore. Ma è incerto e lento nella fase offensiva. Quando ha la palla tarda sempre la giocata aspettando l’avversario per superarlo a rischio. Un altro rientro opaco.

Un rientro nero, più che opaco. Un rientro inutile e stupido – 3

CALLEJON 6 – Deve vedersela col gigante ivoriano Bamba (1,90). Partita persa. Ma è l’unico che fa movimento in attacco e rientra continuamente in difesa sulla fascia dove impazza Vazquez. Porta il Napoli sul 3-2, seconda segnatura dopo il gol di Genova. Cala alla distanza per il continuo andare e rientrare sulla fascia destra.

Finalmente qualcosa si muove – 6

HAMSIK 6 – All’inizio è nel vivo del gioco. Prende palla rientrando e la smista velocemente. Magistrale l’assist per il gol di Zapata beffando Andelkovic e Bamba. Poi perde la pulizia del passaggio, diventa impreciso. Due volte in area (39’ e 40’), manca il tocco in rete. La prima volta fallisce il controllo del pallone, la seconda si fa soffiare la palla in extremis da Andelkovic, il migliore dei difensori palermitani. Esce al 65’.

Inizia bene e si perde pa’ via. A volte lo schiaffeggerei – 5,5 

DE GUZMAN 5 – Entra per Hamsik. Ha un buon inizio, poi resta prigioniero del gioco lento della squadra e non trova spazio contro il Palermo ben attestato a difendere.

Non me ne sono proprio accorta – s.v. 

MERTENS 4 – Gli capita Andelkovic che non lo lascia passare. Non salta mai il difensore sloveno. Cerca di sfondare con azioni personali, ma o viene murato al tiro o perde la palla sul dribbling. Difende poco, lasciando solo Ghoulam a presiedere la corsia mancina. Esce all’83’.

Non salta mai l’uomo, mai. Eccheccazz – 4

INSIGNE 5 – Subentra a Mertens, ma sulla fascia sinistra c’è Andelkovic che impone lo stop a tutti. Cerca di rientrare per liberarsi al lancio. Ne scocca tre nei cinque minuti di recupero per Higuain e Callejon, ma la difesa siciliana ribatte.

Almeno un po’ di movimento in più l’ha creato – 5 

ZAPATA 6,5 – Comincia facendo un gran movimento, impegnando Terzi, scattando. Si procura il corner da cui nasce il primo gol azzurro. Prende coraggio e insacca il raddoppio con un gran tiro a giro sull’assist di Hamsik nonostante avesse un avversario davanti. Attento nell’area di Rafael sui corner, libera di testa due volte. Subisce un fallo da rigore da Bamba, ma l’arbitro Doveri lo ignora. Perde brio col passare del tempo e, giunto a tu per tu col portiere Sorrentino, si fa intercettare la battuta in gol. Lo aveva servito Gargano con un bel lancio.

Grosso com’è sembra che si muova lento, invece corre veloce che è una bellezza! – 7 

HIGUAIN 5 – Un voto di rispetto. Entra al 70’ al posto di Zapata, ma non spacca il mondo. Aveva detto di essere stanco e s’era accomodato in panchina. Quando va in campo, gioca pochi palloni e non la spunta mai contro Terzi. A Genova s’era proposto come il condottiero del Napoli. La forma non è brillante, sarà anche colpa del Mondiale, ma condottiero non è, e neppure conducente.

Stanco. Lui era stanco. Stanco. La squadra è in difficoltà e lui chiede di andare in panchina. Eh. – 4

BENITEZ s.v. – Ripropone la squadra dei presunti titolarissimi e il risultato è deludente come quando ha fatto il turn-over. In pratica, contro il Palermo, schiera la squadra che aveva perso col Chievo con le eccezioni di Henrique, Ghoulam, Gargano, Zapata. Il periodo nero continua. L’impiego di Henrique e Ghuolam è disastroso. Il suo Napoli deve aggrapparsi a Gargano! Il trio delle meraviglie a ridosso dell’attacco funziona a metà. Bene Hamsik per 50 minuti, generoso Callejon, inconcludente Mertens. I gol glieli regalano Koulibaly e Zapata e sembra la sera dei miracoli con la squadra in vantaggio 2-0. Poi i soliti stordimenti in difesa e, alla fine, un pareggio amaro contro un bel Palermo. Non si spiega molto la sostituzione di Hamsik anche se il principino slovacco stava perdendo precisione nei tocchi, ma era pur stato sempre nel cuore del gioco. Al suo posto De Guzman non rende come il tecnico sperava, più fresco di tutti quando entrava in campo, ma inefficace. Accetta la stanchezza di Higuain trattenendolo in panchina, poi lo schiera negli ultimi venti minuti in sostituzione di Zapata che aveva fatto il suo e anche di più. Il Pipita è rimasto ancora a secco. Rafa non si smonta, ma è il Napoli che si è smontato da solo.

“Come se ne esce? Con serenità e tranquillità. Se faccio cose strane non aiuto la squadra”. Ho avuto troppi momenti bui nella vita per non sapere che è questa la cura giusta, ma anche che questa cura richiede tempo. La mia fede resta incrollabile, anche se capisco chi, tra i rafaeliti della prima ora, oggi vacilla. Nessuna condanna, ma un’esortazione: restiamo uniti, ce ne tireremo fuori solo così. Calma ed “echilibrio”. E Forza Napoli. Sempre – 6
MIMMO CARRATELLI e ILARIA PUGLIA

 

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