ilNapolista

Napoli e il calcio italiano ignorano la lezione di Benitez

Napoli e il calcio italiano ignorano la lezione di Benitez

E dunque il calcio italiano ha incassato senza scomporsi la lezione di stile impartita da Rafa Benitez dopo Genoa-Napoli. Ma perché sorprendersi, poi, se più o meno nello stesso momento, alla Domenica Sportiva, si lasciava pontificare un presidente di club, Claudio Lotito, salvato dalla prescrizione dal processo Calciopoli, (come i Della Valle, da cui pure piovono lezioni di stile un giorno sì e un altro pure) e oggi uomo forte della Federcalcio. In compenso, la prematura uscita del Napoli dall’Europa rappresenta ancora adesso il toccasana ideale per chi preferisce lavarsi la faccia e la coscienza attaccando Benitez, DeLa e il Napoli, piuttosto che rilevare le piccole e grandi nefandezze del nostro pallone. A cominciare dalla scelta, come ct della Nazionale, di un tecnico già squalificato per omessa denuncia nel calcioscommesse (quello che a parole tutti vorrebbero combattere) al quale si consentono slogan su «uomini veri» mentre, secondo le sentenze sportive, quando guidava Bari e Siena nello spogliatoio volavano bollette e puntate.

Ma sì, meglio bacchettare De Laurentiis, piuttosto che ricordare la depenalizzazione dei cori a sfondo discriminatorio a un paio di mesi dall’omicidio di Ciro Esposito, che ancora tg e giornali si ostinano a classificare come «morte», come se fosse caduto in un burrone. Eppure, le parole di Benitez dovrebbero essere rilanciate da quelli che spendono parole sul modello inglese e poi incendiano gli animi paragonando un’eliminazione a una tragedia.

Ma questo giochino mediatico, (vecchio come il cucco peraltro, e le intercettqzioni di Calciopoli, anche non penalmente rilevanti, aiuterebbero a capire molte cose) non si consuma solo lontano da Napoli. Sul clima folle che si respira in una città sempre più incapace di formare classe dirigente abbiamo già scritto. Però più dei ventilatori di veleno azionati nei salotti televisivi, fa male vedere i napoletani assorbire come spugne i concetti spesso eterodiretti espressi dai soloni.

Ciò nonostante, la notte di Genova non ci lascia solo 3 punti e l’amara lezione di Rafa. Abbiamo visto anche un Higuain leader, dopo giorni in cui i cronisti avevano giocato a leggerne il pensiero, e un nuovo motto: spalla a spalla. La squadra sta provando a fare gruppo. Voi da che parte state?
Il napolista rionale

ilnapolista © riproduzione riservata