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Il Napolista, De Laurentiis e l’economia di mercato

Il Napolista, De Laurentiis e l’economia di mercato

Il presidente Patierno, napolista storico, merita sempre una replica ma in questo caso ancora di più perché sintetizza al meglio il pensiero negativo e “distruttivista” sulla squadra, e con migliaia di altri tifosi cade in un equivoco “economico” che va chiarito pena la non comprensione delle cose. E – non se ne abbia a male – Patierno aggiunge al suo pensiero una inesattezza sul conto del Napolista e della sua posizione verso la società di cui saremmo anche un po’ stufi: cioè ora saremmo diventati noi i difensori di Adl e della “ragion di budget”?

Andiamo al sodo. Ottima idea sarebbe quotare il Napoli in Borsa, come è accaduto a Roma, Lazio, Juventus. Ma quotare la società è scelta della proprietà che nessun altro può fare. Azionariato popolare è altra storia. Significherebbe per il proprietario attuale cedere il controllo e il reddito che ne deriva. Bisognava pensarci nel 2004 ed è noto che alcuni, persone specchiatissime, ci provarono o avevano intenzione di farlo ma purtroppo non riuscirono. Allo stato dei fatti è più probabile che Adl venda ad altri privati piuttosto che faccia la scelta del mercato. Ma è detto in via teorica, nulla si sa. 

Se invece Patierno pensa che De Laurentiis vada obbligato a cedere il controllo – ci consenta la battuta – siamo nell’ambito di una cultura politica che comprende anche il commissariato degli alloggi e la collettivizzazione forzata dei patrimoni e dei mezzi di produzione.

Analogo discorso per Benitez. Lo “sparpetuo di cazzimma” è frutto della legittima scelta di tenere integro il proprio prestigio professionale e non perdere soldi (poi, cambiasse idea, noi siamo sempre favorevoli).

Capire la logica con la quale viene gestita la società e richiamare al principio di realtà – cari tifosi distruttivisti tutti – fa parte del genere di giornalismo che cerchiamo di praticare qui. Insieme ad una attenzione verso la “costruzione di realtà” operata da tv e giornali che non cercano le notizie fino a limiti comici. E si perdono in chiacchiere incattivite da talk show – o peggio prendono piccole vendette personali. Fino al record della Gazzetta dello Sport (ma quando finirà la rivalsa del giornalismo milanese e interista su Benitez?) che fa una campagna contro le ferie dell’allenatore e neanche si rende conto che sta parlando di una prassi consolidata

Ultimissima considerazione, dolorosa per tutti noi. Patierno parla di prigionia di Napoli e il carceriere sarebbe Adl.  Temiamo si sbagli. Vede, presidente, avemmo modo nell’ambito del nostro lavoro di vedere il prospetto informativo per gli investitori preparato dalla Juventus in occasione della quotazione in borsa. Di solito questi documenti sono lunghi decine, a volte centinaia di pagine perché chi chiede soldi in cambio di azioni deve dare garanzie e rassicurare. Quello della Juventus era lungo una pagina. Quella brevità diceva una sola cosa: non abbiamo bisogno di dire chi siamo. Secondo voi tutti, quanto dovrebbe essere lungo quello del Napoli? E la risposta giusta sta nell’elenco dei carcerieri della città e del suo annientamento culturale. 
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