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Gli ex di Napoli-Chievo: Corini, Gamberini e Albiol

Gli ex di Napoli-Chievo: Corini, Gamberini e Albiol

Il mio Napoli – Chievo Verona

– “Ah, finalmente si ritorna al San Paolo dopo mesi e mesi di assenza e di astinenza. Non se ne poteva più”.

Il vicino di posto: “Perché, col Bilbao non c’eravate?”

“Cos’è Bilbao? Una pianta? Non la conosco”.

– Nessuno di noi ha realmente digerito quella mazzata, ma ammiro il mio amico Giuffrè che riesce a stroncare qualsiasi discussione alla fonte. Ora c’è il campionato, basta guardarsi le spalle, e concentriamoci solo sul presente e su ciò che verrà.

Il vicino di posto si è zittito.

– Il presente e ciò che verrà: tu sei lì, a contare i giorni e i minuti, perché non vedi l’ora che il campo e la palla rotolante mettano a tacere l’enorme vespaio di chiacchiere inutili e i chili di bile accumulatisi in queste settimane; sei lì, e nell’attesa ti fai un giro sui forum dei tifosi avversari rendendoti conto che, a parte i romanisti, gli altri, chi più chi meno, sono tutti abbastanza inferociti per il mercato deludente e per le scelte della propria società, e allora ti senti un po’ più sollevato, un po’ meno solo. Sei lì, che spulci i difetti della prima giornata nelle altre contendenti. Sei lì, a dirti che segnare al 95′ è un segno del destino. Sei lì, a stilare tabelle mentali: poi c’è l’Udinese, l’Europa League, sì l’Europa League è importante, ma se non dovessimo vincere ce ne faremo una ragione, poi il Palermo in casa, il Sassuolo fuori, e poi, poi, poi… si potrebbe fare un bel filotto! Sei lì che non vedi l’ora di vivere giornate più tranquille e serene e iniziare a sognare. Sei lì, e dopo 15 infiniti giorni di attesa e di polemiche, quale migliore squadra da affrontare in casa per stroncare definitivamente ulteriori trituramenti? 

Sei lì, e non battere il Chievo non è minimamente preso in considerazione…

– Ecco, come ogni anno, si consuma invece la solita domenica di “chievica”. Come ogni anno, i veronesi si salveranno con i nostri punti. Come ogni anno, il Cossato, il Marcolini, il Dramè, il Moscardelli, il Thereau, il Sardo di turno si trasformano in goleador, quando in carriera a stento hanno tirato un paio di volte in porta. Maxi Lopez non segnava da quando Icardi ha messo il primo dentino, per esempio.

– Ecco, mentre noi ci siamo presi a capelli, tra giornalisti, appassionati, ex giocatori, ex allenatori, comunicati, smentite e contro smentite e mentre è proseguita la guerra tra tifosi (dei quali chi se ne frega?) per le promesse disattese del presidente, per le vacanze dell’allenatore, per i mancati rinnovi, per la mancanza di Mascherano, per la mancanza di strutture, per la mancanza di uno stadio, per Britos e Gargano, per la mancata qualificazione contro quella squadra spagnola di cui non ricordo il nome, per i milioni persi, per una rosa “vincente” sfasciata, per le parole al vetriolo degli ex, per i fischi, le polemiche e le tonnellate di parole e teorie… ecco, mentre accadeva tutto ciò, ci siamo dimenticati del Chievo. 

– Per radio, sui giornali, sul web, non un articolo, non un pensiero, non una parola sul Chievo. 

– Eppure qualcosa sembrava cambiato allo stadio: un po’ di amarcord e quell’”hai fame?” che sponsorizza la pasta passato prima di Life is life, che mi ha riportato al mitico e ben augurante “sei sordo?” degli anni che furono; finalmente ho notato che funziona la wi-fi al San Paolo; gli acquaiuoli hanno scorrazzato nel settore in casacca rossa con sopra impresso il prezzario delle bibite; la squadra si è presentata con la nuova maglia in jeans che si distingueva da quella dell’arbitro solo per lo sponsor e per la mancanza di corna; mentre Maxi si distingueva dall’arbitro solo per la divisa; poi, sugli spalti c’era entusiasmo, siamo entrati in campo più aggressivi, Inler ha azzeccato due lanci consecutivi e Maggio ha addirittura indovinato un cross (precisamente al 9′ e 12 secondi).

– Poi, in pochi minuti, sono andati al tiro Higuain, Hamsik, Insigne ed ancora Insigne. E nel mezzo, dopo un gioco di prestigio, Higuain si è procurato un rigore, fallendolo successivamente. 

– Tutto si poteva pensare, meno che sarebbe finita come al solito, anche dopo la traversa di Maxi Lopez.

– Nel secondo tempo, dopo l’ennesimo passaggio a Giacomelli, ci siamo chiesti se il San Paolo disponesse di casacche anche per l’arbitro. Magari senza il listino dei prezzi.

– Intanto Zuzu ha sparato dal limite e il solito Bardi l’ha smanacciata in angolo.

Perfetto, siamo partiti subito forte. Ora li releghiamo in area di rigore.

– Perfetto, sul capovolgimento di fronte, in meno di 5 secondi la palla è arrivata nella nostra area e Maxi, detto Taxi da quando indossa il giallo Chievo, ha siglato lo 0-1.

– Nell’occasione, ho ricordato gli ex della partita: Corini, che mi piaceva anche se a Napoli non ha brillato, Gamberini che disputò una discreta stagione e Albiol che quando giocava a Napoli era un signor difensore.

– La reazione è stata immediata: Insigne, solo davanti a Bardi, l’ha sparata alta.

– La reazione si è fermata lì.

– Il resto del tempo è andato via via con sempre più confusione ed approssimazione: Zuzu ha intrapreso una partita a se stante; Maggio, unico uomo ad essere marcato dagli avversari a 6 metri non è mai più riuscito a crossare, Hamsik, che a me non è dispiaciuto, è retrocesso sparendo a centrocampo, Higuain ha ricevuto sempre meno palloni e le poche volte in cui vi è riuscito, li passava all’arbitro, Mertens non ha cambiato il volto alla gara e DeGuz non ha aggiunto nulla. Mentre Kulì dietro metteva qualche pezza e provava a infastidire sui calci da fermo.

Bardi intanto ha continuato a parare e all’ultimo secondo ha pressoché miracolato su colpo di testa di Duvan.

– Non voglio esagerare e rivangare la nefasta partita col Perugia, ma ho ricordato un Napoli – Pisa 0-1 in cui Berggreen ci punì e Mannini parò l’imparabile, in una domenica assurda, talmente assurda da regalare “13” miliardari. Perdemmo senza che Garella si sporcasse i guantoni, un po’ com’è capitato a Rafael ieri.

– Ma non abbiamo perso solo per sfortuna, eh. Gli assedi sono altra cosa. 

– Mentre non si perdeva in casa la prima di campionato dai tempi di Cupi e Maldonado…

– In cuor mio, spero che di questa partita si parlerà tutto l’anno, perché vorrà dire che è stata l’unica.

– In cuor mio, vorrei inoltre che non si parlasse più di calciomercato. Anche perché è finito.

Ci sono solo gli svincolati. Cioè, i Reveillere o qualche altro del Ciocco. O come dice sempre il mio amico Giuffrè, potremmo ingaggiare di nuovo Donadel. Già conosce l’ambiente.

– Odio il calciomercato, soprattutto quando è chiuso e la squadra non vince. Si ripropone come la mortadella. O come Lotito.

A proposito, sono 2 giorni che non lo vedo. Tutto bene? Lo abbiamo digerito?

– E mi defilo dai processi in corso, siamo alla seconda giornata ed è presto per il requiem.  Anche perché la rosa non può cambiare, e c’è ancora da vedere David Lopez che nel riscaldamento avevamo scambiato per un ragazzo della primavera.

– E allora attendo giornate migliori, senza Bardi, con un po’ più di cazzimma, di fortuna e di lucidità e mi prendo qualche giorno di vacanza. Se si può dire “vacanza”. E non mi si chieda del Chievo. È una pianta che non ho mai conosciuto.

Forza Napoli Sempre

La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani

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