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Il mercato del Napoli non è così deludente. Chi si aspettava tre top player, trovasse uno sceicco

Il mercato del Napoli non è così deludente. Chi si aspettava tre top player, trovasse uno sceicco

È finito il calcio mercato estivo con delusione per molti tifosi del Napoli. Ma proviamo ad analizzare l’andamento del progetto Napoli a fine mercato.

Come portiere usciamo indeboliti perché Reina aveva maggiore esperienza, grande personalità e comandava come pochi tutta la difesa. Inoltre da lui partivano molte azioni della squadra. Rafael è un buon portiere, molto forte tra i pali ma con qualche problema nelle uscite alte. Però correggendosi può garantire il futuro avendo grandi potenzialità.

In difesa penso che abbiamo fatto qualche passo in avanti perché ritroviamo Zuniga che l’anno scorso non ha praticamente quasi mai giocato e che va ritenuto l’acquisto più importante (è un top player). Potrà giocare sia a destra che a sinistra sostituendo anche Maggio che non regge tutto il campionato (anche se è ritenuto da Conte ancora da nazionale nel 3-5-2 a lui più congeniale rispetto al ruolo di quarto a destra). Positivo l’inserimento di Koulibaly al posto di Fernandez. Fernandez lo conosciamo bene e le sue amnesie ci hanno rovinato tante domeniche. Koulibaly è forte e con grandi potenzialità. Secondo me ha personalità: basti vedere come Albiol molte volte gli lascia la fase di impostazione. Deve frenare un po’ l’irruenza e fare molta più attenzione in marcatura soprattutto sulle palle alte (vedi primo tempo con il Genoa). Con un Albiol che speriamo ritorni presto ai suoi standard abituali potrà crescere molto in tal senso.

A centrocampo vi è il problema dei due centrali Inler e Jorginho poco adatti al 4-2-3-1 che prevede invece centrocampisti che sappiano sia difendere che impostare, e il problema di Hamsik (eterno incompiuto). L’inserimento di De Guzman, Lopez e Michu va valutato a distanza ma se Benitez li ha presi avrà un significato. Difficilmente potranno far peggio di Behrami e Dzemaili non come valore assoluto ma per le loro caratteristiche poco adatte allo schema di Benitez. Quindi reputo il centrocampo rispetto all’anno scorso potenzialmente migliore ma da verificare.

Per l’attacco ritengo che un anno in più di gioco insieme dovrebbe migliorare il settore anche per l’esperienza acquisita sulle caratteristiche dei singoli (Insigne copre di più e bisogna capire anche il suo sacrificio perché poco adatto ai tanti rientri e più adatto a un 4-3-3, Mertens copre di meno e cambia la partita quando entra nella seconda parte della gara a schemi in parte saltati e con avversari più stanchi). Tutti avrebbero voluto un vice Higuain ma vediamo Michu in forma e Zapata con un anno in più di esperienza.

Comunque considero che il progetto Napoli, dopo la partenza lanciata dell’anno scorso, è in attuale lenta progressione e va giudicato alla fine. L’eliminazione dalla Champions ha deluso tutti ma ripartiamo da Genova e stiamo a vedere.

Però è fondamentale essere consapevoli della realtà e della dimensione del Napoli. Non siamo il Real Madrid o il PSG. Non vi è l’arabo o il russo di turno che spende ogni anno decine e decine di milioni per migliorare sempre di più la squadra per il dominio nel proprio paese e in Europa. A mio avviso il progetto Napoli va calato nella dimensione di una squadra sana dal punto di vista economico che potrà rimanere ai vertici nazionali per molti anni con la possibilità di prendersi delle soddisfazioni. Non pensiate che sia un problema solo del Napoli, tutto il calcio italiano ha simili problemi. La Roma, pur avendo fatto una ottima campagna acquisti, alla fine non ha rinunciato ai 27 milioni di euro per Benatia che era stato l’anno scorso il miglior difensore del campionato facendo anche diversi gol decisivi. Chi pensa che sarebbe stato meglio spendere 60-70 milioni di euro per comprare altri 2-3 top player trovi un arabo interessato.
Cesare Gridelli (oncologo)

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