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6 settembre 2004: De Laurentiis è il nuovo presidente del Napoli: «L’ammuina è finita, è l’ora dei fatti»

6 settembre 2004: De Laurentiis è il nuovo presidente del Napoli: «L’ammuina è finita, è l’ora dei fatti»

6 settembre 2004

È finita. Sei ore di discussioni in tribunale, l’ultimo atto, prima di firmare l’accordo tra la Fallimentare e De Laurentiis. Ma è una giornata di tensione. Il produttore cinematografico arriva in aereo da Gstaad. È teso. Fa irruzione nella hall dell’hotel Vesuvio e urla: “Mi stanno prendendo in giro, l’affare può saltare e non per colpa mia: questa città è male amministrata”. Giacca scura, camicia bianca, non porta la cravatta, ha la barba lunga. Circondato da 12 avvocati dice: “Ora andiamo in tribunale e ci faremo sentire. I patti non si cambiano”. Il problema è sempre la riassunzione dei dipendenti della Ssc Napoli. Cinque impiegati del settore amministrativo, due della segreteria sportiva e dell’ufficio stampa, tre dell’ufficio organizzazione gare, due addetti alla lavanderia, tre alla cucina. E poi il gruppo del settore sportivo: tre magazzinieri, due massaggiatori, tra cui l’istituzione Salvatore Carmando. Pesano sul bilancio del club per complessivi 30mila euro al mese. De Laurentiis e la Fallimentare si accordano su uno sconto di 2 milioni di eura sulla cifra finale che diventa così di 29 milioni e 250mila euro. 

Gaucci si defila con i fuochi d’artificio. “La curatela mi ha usato: facevo comodo perché ho dato il via alla battaglia per ottenere la serie B, mi hanno mandato avanti e hanno fatto il gioco della Federcalcio alle spalle dei tifosi. Avevo detto: vengo a Napoli per la B. Ora la B non è più possibile e il Napoli l’ha preso chi voleva fare la serie C. Sono dispiaciuto per i tifosi che hanno dovuto subire un’altra onta, la vergogna della serie C che io non ho mai voluto nominare. Basta con i tribunali, esco di scena. Se per la B non ricorre la curatela perché dovrei farlo io? A De Laurentiis auguro le migliori fortune con il Napoli perché tutti i suoi successi faranno felici prima di tutto i napoletani e quella sarà la mia grande gioia. Questi due mesi non li dimenticherò mai”.

De Laurentiis, a fine giornata, dice: “Non volevo tirarmi indietro, solo concludere l’operazione nella maniera più corretta possibile. Ho capito che era obbligatorio trovare un accordo, anche a costo di fare un ulteriore sacrificio. Ho ottenuto ciò che volevo. Ripartiremo da zero e a testa alta, anche se non ci sarà il miracolo del ripescaggio in serie B. Il primo obiettivo è riportare allegria al San Paolo: prometto un calcio divertente, come i miei film al cinema. Basta chiacchiere, è tempo di serietà e di fatti. Il mio modello sarà Della Valle. Voglio creare una società organizzata e seria: delegherò il giusto, anche se mi piace seguire da vicino tutte le mie attività. La fretta è degli stupidi. Abbiamo il tempo che ci occorre”. E il mercato? “La squadra potrà essere ulteriormente rinforzata a gennaio. Quel che conta è ricollocare il Napoli all’interno del sistema calcio, da cui stava quasi per sparire. La B sarebbe un miracolo, ma siamo pronti a una C a testa alta. Mi serve una settimana per organizzare il club”. Annuncia che si affiderà a un bravo d.g., probabilmente Pierpaolo Marino che lascerà l’Udinese. L’allenatore. “Ho incontrato Giovanni Vavassori e le sue idee mi sono piaciute parecchio. La squadra è mia, voltiamo pagina. È l’ora dei fatti, l’ammuina è finita”. Duecento tifosi, all’esterno del tribunale, battono le mani. 
Il Ciuccio

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