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I tanti interrogativi dopo Bilbao

I tanti interrogativi dopo Bilbao

Il Napoli che fallisce tre palle-gol all’andata e spreca il vantaggio di Hamsik al ritorno dà via libera all’Athletic Bilbao verso la Champions. Squadra vera quella basca, inesistente al ritorno il Napoli. Tre devastanti errori difensivi hanno agevolato al San Mamés la rimonta dell’Athletic.

Sfumano i trenta milioni che i gironi della Champions avrebbero garantito a De Laurentiis. Fiasco completo dei punti di forza azzurri. Sia al San Paolo che a Bilbao si sono liquefatti gli esterni (Insigne, Callejon, Mertens). Centrocampisti incapaci di creare gioco (Jorginho, Gargano, Hamsik), soprattutto nel retour-match. Difesa disastrosa. Higuain, rabbia inutile.

Comincia nel peggiore dei modi la stagione azzurra. Il Napoli giocherà in Europa League (con quale spirito?). Tutto da verificare, dopo il contraccolpo Champions, l’andamento in campionato. La campagna-acquisti sfuma nello scontento generale.

Benitez, a denti stretti, dice che “il progetto continua” e che il Napoli “non esce ridimensionato” dalla retrocessione europea. Il progetto avrebbe avuto bisogno di ritocchi determinanti. Sono mancati. Gli arrivi di Koulibaly, Michu e De Guzman non rendono più competitiva la squadra. E se affondano elementi esperti in campo internazionale, a cominciare da Albiol, c’è solo da sperare che l’imbarcata di Bilbao rimarrà un brutto episodio isolato. Se poi dovesse ridimensionarsi lo spirito di squadra per la delusione Champions (Higuain in testa, forse anche Callejon), allora ci sarebbe da preoccuparsi per il “progetto”.

Neanche il ritardo di preparazione nei confronti dell’Athletic giustifica il flop tra il San Paolo e Bilbao. La “bella squadra” dei 12 punti in Champions dell’anno scorso rischia di sfaldarsi. Notevole dovrà essere il lavoro di Benitez per tenere a galla il vascello azzurro. Ma Benitez crede ancora in questo Napoli? Dice che allena i giocatori che ha. Sottile sfumatura per non dire che non sono arrivati i campioni necessari. E De Laurentiis che fa? Perduti i soldi della Champions, non farà più movimenti di mercato? E quali sarebbero, poi, i giocatori disponibili per rilanciare il Napoli?

La partita di Genova, in apertura di campionato, quattro giorni dopo Bilbao, si presenta sotto cattivi auspici. Una sconfitta aprirebbe una inevitabile crisi. D’altra parte, se i migliori degli azzurri sono alla frutta, prima ancora che la stagione cominci, non c’è da farsi troppe illusioni. Si è rotto qualcosa?

Giochiamo per lo scudetto è diventato un modo di dire. Snobbando l’Europa League, che porta pochi soldi e poco prestigio, il Napoli potrebbe concentrarsi sul campionato. Ma in quali condizioni? Con quale slancio dopo l’umiliazione di Bilbao? Gli interrogativi sono tanti. Il Napoli sarà ancora in grado di giocare per i primi tre posti in campionato? Se l’incantesimo di Benitez si è spezzato, si va a fondo.

Avevamo sognato un altro approccio alla partita di Bilbao. Al via, forti e determinati in campo. Benitez ha sempre voluto una squadra capace di imporre il suo gioco all’avversario, non subirlo e contrattaccare di rimessa. A Bilbao, l’iniziativa è stata ceduta subito ai baschi. L’imprecisione sotto porta dell’Athletic e la buona resistenza del Napoli (solo difesa, affannosa), seguite dal gol-sorpresa di Hamsik, avrebbero dovuto galvanizzare una squadra vicina all’impresa (difesa e colpo vincente). Gli assurdi errori difensivi hanno mandato tutto all’aria.

La supremazia dell’Athletic non consentiva illusioni nemmeno dopo il vantaggio azzurro, puramente occasionale. I baschi riprendevano immediatamente in pugno la partita. Amen. Non c’era in campo il Napoli di Benitez (padrone del gioco, giro-palla eccetera) e nemmeno quello di Mazzarri (contropiede, ma con Cavani).

Il campionato dirà se il Napoli c’è ancora o è in via di liquidazione. L’orizzonte è azzurro cupo. Evitiamo l’azzurro tenebra.

MIMMO CARRATELLI 

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