ilNapolista

Da tifoso del Napoli, mi aggrappo a Blaise Pascal

Da tifoso del Napoli, mi aggrappo a Blaise Pascal

In settimana, mitico articolo di Gianni Mura su Repubblica. Intervista al campionato, lettura della palla di lardo e pronostico: Juve e Roma favorite per lo scudetto (35% ciascuna), poi Inter (10%) e a seguire, in ordine alfabetico,  Fiorentina, Lazio, Milan e Napoli col 5%. Ma iniziamo col rispetto dei ruoli: Mura è un professionista della penna, secondo me il migliore in circolazione tra i giornalisti che si occupano di calcio; il sottoscritto soltanto un tifosissimo del Napoli che tenta, malamente, di dire la sua. A Mura quella di lardo, io “mi misuro la mia” e leggo il futuro nella sfera di cicoli che, più modestamente, mi compete. “Lardo ai giovani”, scrive lui, “Che il Napoli non cicoli”, aggiungo io.

Perché qualche cigolìo si sente, indiscutibilmente. Il giocattolo non si è ancora rotto ma le crepe si intravedono. Saprà il buongustaio Rafa trasformarle in crepes? L’amaro in bocca, che ci ha lasciato la Caporetto-Bilbao, cederà il passo a qualche dolce soddisfazione? C’è da siglare un patto che chiamerei, per l’appunto, “patto di Bilbao”. Prendendo esempio dai tifosi baschi, facciamo quadrato intorno alla squadra. Tifiamo sempre, costantemente, a prescindere.

Ricordate la “scommessa di Pascal” (se non erro programma di Filosofia del terzo anno alle superiori)? Parafrasando l’ottimo Blaise, se noi tifosi siamo davvero convinti che tiferemmo Napoli sempre e dovunque (d’altro canto lo abbiamo fatto anche in serie B e C), non è più conveniente tifare, sostenere, piuttosto che piangerci addosso? Dopo l’eliminazione ai preliminari di Champions, al bar di Acciaroli (il Muretto) ho subito i peggiori sfottò da interisti, milanisti, juventini e antinapoletani d’ogni specie. Ho reagito con fierezza, affermando: “i conti si fanno sotto al lampione” (frase nota ai giocatori di poker), “ne riparleremo a giugno 2015”. Mi sono fatto forza ricordando che, comunque vada, la passione per la maglia azzurra è una malattia, una malattia bellissima dalla quale io e tanti altri milioni di persone non vogliamo guarire.

Aurelio de Laurentiis, si è capito, non investirà. Tornando al rispetto dei ruoli, i “giornalisti veri” vi spiegheranno perché. Chi scrive può solo prenderne atto. Torres al Milan, Michu e De Guzman al Napoli. Ok, va bene. Non ci possiamo neanche permettere l’ingaggio di Reina? Pazienza. Dopo Mattolini, in porta al San Paolo, posso digerire chiunque. Sognare e sperare non costa nulla. Magari arrivasse lo sceicco di Fabio Cannavaro o il magnate cinese di cui si è parlato in questi giorni.

L’ultima nota è per Insigne. Chiariamoci: non è Messi o Ronaldo o Rooney. Ma è un buon giocatore. Napoletano di Frattamaggiore. Sosteniamolo. Non dimentichiamo che la Juventus schiera Tevez e Vidal ma anche Simone Padoin. E abbiate pazienza, Lorenzo è molto più forte di Padoin (al di là del ruolo in campo)! Per farla corta, per farla breve, ho appena disdetto il “pacchetto Sport” su Sky ma per stasera e per sempre: FORZA NAPOLI! I presidenti, i calciatori e gli allenatori passano, la maglia azzurra resta.

 Giuseppe Pedersoli

ilnapolista © riproduzione riservata