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Cari perdenti, la prossima volta firmate col vostro nome, non parlate a nome di Napoli

Cari perdenti, la prossima volta firmate col vostro nome, non parlate a nome di Napoli

Ah vi siete stancati di partecipare e vi fa schifo De Coubertin. Ok. Fate il volantino e vi preparate ad ululare al primo pareggio? Capisco. Ho un po’ di cose da dirvi. La prima è di principio.

Non firmatevi col nome della città (“Napoli è stanca ecc ecc”). Ne siete parte, siete buoni rappresentanti della sua mentalità perdente ma non avete il diritto alla firma collettiva. Nessuno ce l’ha. Quindi il prossimo volantino fatelo col nome di un gruppo individuale o con le vostre riverite firme. Non per altro, perché io sono napoletano (espatriato) e sistematicamente mi trovo accomunato nel pregiudizio generale verso i “napoletani” per cose che nemmeno mi sogno di fare – l’ultima moda essendo che la gente mi chiede: “Ma così è Gomorra?” io di solito rispondo che me la faccio a Sodoma, dove ci divertiamo moltissimo, e quelli di Gomorra li schifiamo. Quindi: di soggetti e complementi oggetto collettivi non ne posso più. Napoletano io e napoletani voi, ma ognuno col nome suo. Io mi chiamo come mi chiamo e scrivo sul Napolista, ma a nome mio e senza responsabilità di nessun altro. E quindi fine del discorso sul metodo e passiamo al merito. Se non avete capito cosa intendo dire, lo spiego meglio: chi site? che vulite? E soprattutto: chi v’ha mannato?

Non siete originali. Avete sbraitato per tutto l’anno scorso per un campionato eccellente, concluso da una vittoria che non possiamo festeggiare per il motivo che tutti conosciamo. Ma con una vittoria. Dice: ma pure Mazzarri aveva vinto la coppa Italia. E perché ai tempi di Mazzarri eravate contenti? No. Non lo siete mai. Siete nevrotici. Non riuscite a godere. E senza nemmeno accorgervene prendete a prestito il linguaggio di Andrea Agnelli e le sbrasate (spacconate) di Conte. Quindi nevrotici e subalterni all’avversario più detestato. Con la differenza che quello ha alle spalle una trentina di scudetti e voi Naldi e Corbelli.

Quello che pensate lo sappiamo. Il “pappone”, “Cacce e’ sorde” e “Diego” (Il ritorno di…). Sono parole magiche. Su di me hanno un effetto immediato, che vorrei andare da De Laurentiis per ringaziarlo di esistere. Non solo perché ha una società modello che rispetta criteri di bilancio che anche Juventus e Inter, Milan e Roma si stanno adattando a rispettare ma perché riesce a lavorare in questa città di pazzi. Dove fra i pazzi ci siete voi ma anche un sindaco che pretende di mantenere la proprietà dello stadio ma i lavori fatti dal privato. Come se io affittassi una casa semidistrutta e dicessi all’inquilino: “oh qui ci vogliono centomila euro di lavori, ci pensi tu però io torno e me la riprendo.” Una città dove tutto ti è contro: le istituzioni, le leggi, la burocrazia, la cultura e la mentalità del suo pubblico. Sto dicendo che De Laurentiis è perfetto? No. Ma se voi cominciate ogni volta dal medio evo, bisognerà sempre difendere chi ha portato il chinino e le lampadine elettriche, anche se è un colonizzatore. Non dimenticatelo mai, che il modello economico che ha portato Maradona a Napoli appartiene ad un epoca politicamente e storicamente finita, ed è la stessa che ha portato noi in serie C.

Il sentimento. Eh lo so, voi dite che non ve ne frega niente perché voi siete i difensori del sentimento contro il calcio capitalistico. Mi verrebbe da dire che è lo stesso sentimento di Daniele De Santis, ma non voglio esagerare. Il sentimento esiste. Ce l’abbiamo nel cuore, tengo nella mia camera da letto una bandiera azzurra, sul serio, la accarezzo ogni tanto. Ma se dal sogno non ti svegli e non riesci mai a mescolarlo con la realtà come dentro un buon frullato estivo, avrai in mano frutta marcia. Come quella dei cavalieri dello zodiaco che ogni tanto vi propongono il Ritorno di D10S. Basterebbe aver superato l’età mentale degli 8 anni per sapere che il passato non ritorna e che se ti dicono che sta tornando qualcuno ti sta imbrosando come col mattone della Duchesca di una volta.

Oh se poi non vi piace De Laurentiis avete in mano almeno due alternative: uno sceicco che si compri il Napoli. Oppure l’azionariato “popolare”. Tanti soldi e vi comprate il Napoli per poi farne la squadra vincente che dite voi. Ci sono questi soldi e quelli vogliosi di metterceli? Badate però che ce ne vogliono proprio tanti, oltre alla capacità manageriale, una cosa che a Napoli è presente come l’acqua nel deserto. Se vi state mettendo alla ricerca dei soldi, vi porrei una sola condizione: soldi puliti. Perché non sarebbe la prima volta che striscioni e volantini tirano la volata di scalate al Napoli di “dubbia” origine.

Dice: ma tu che proponi? Vediamo: Un trinomio. Napoli, De Laurentiis e Benitez con contratto per dieci anni con incarico di direttore sportivo e di mercato. Poteri pieni, assoluti. Fossero pure dieci terzi posti, ci metterei la firma. Forza Napoli, sempre. E assegnate la maglia numero 10, ché la nostalgia è muffa della coscienza.
Vittorio Zambardino

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