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25/7/2004: Gaucci annuncia la giornata di “Orgoglio partenopeo”

25/7/2004: Gaucci annuncia la giornata di “Orgoglio partenopeo”

Da oggi il Napolista propone una ricostruzione quotidiana dei fatti che dieci anni fa portarono al fallimento del club e all’arrivo alla guida della società di Aurelio De Laurentiis. Cosa accadde giorno per giorno.

25 luglio 2004

Da mesi la città di Napoli è attraversata da tensioni sociali che la paralizzano. Al quadro fosco si è aggiunto il calcio, con una società decapitata e in stato di liquidazione. Il 22 giugno, alle 19 e 40, dopo due anni e un giorno di presidenza, si era dimesso Toto Naldi: “Non avevo altri milioni, la città mi ha abbandonato”. Due giorni più tardi, dopo la comunicazione al registro delle imprese della Camera di commercio, la Ssc Napoli entrava in stato di liquidazione. Paolo Bellamio, amministratore unico, assumeva pieni poteri in seguito alla mancata ricapitalizzazione e all’erosione completa del capitale sociale. Per non perdere l’affiliazione in Figc, il Napoli aveva evitato di nominare un liquidatore, attendendo le mosse del tribunale.
Nel corso del mese successivo, per provare a salvare il club dal fallimento si erano messe in moto alcune ipotesi. Banca Intesa, l’imprenditore Aponte, poi Luciano Gaucci, patron del Perugia, ex oste, ex autista dell’ Atac, ex proprietario di un’impresa di pulizie. E’ lui alla fine a proporsi come il salvatore del Napoli.
Il 25 luglio 2004 Gaucci dice alle agenzie: “Il Napoli non può scomparire, è una grande forza, il suo amore per il calcio è immenso e io sono come il Vesuvio”. Annuncia pure di voler sostenere la manifestazione “Orgoglio Partenopeo”, fissata alla vigilia della decisione della Covisoc sull’iscrizione alla prossima serie B. Dice: “Allo stadio San Paolo mi aspetto una grande affluenza. Chiedo di intervenire in massa. In modo da far capire a chi di dovere, a chi governa questo sport insomma, che il Napoli è una grande forza”. Dichiarazioni lette con stupore e preoccupazione dal prefetto Renato Profili e dal questore Franco Malvano.
Il Ciuccio

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