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Al Napoli manca una stella, proprio come al suo albergo

Dimaro. Ho appena intervistato la titolare del mio albergo. Non posso competere con i big della penna e i supertecnici che conoscono ogni molecola del Calcio Napoli e del mercato in ebollizione, viaggio in turistica. Mi dice che a Dimaro c’è un solo hotel a 4 stelle ma, se lei dovesse venire in vacanza da queste parti, sceglierebbe il Rosatti, quello che ha voluto Aurelio De Laurentiis per la sua squadra. Il mister Rafa Benitez e i calciatori alloggiano in un albergo “3 stelle superior”, ai confini col “4 stelle”. Lo scenario è perfetto per sintetizzare il livello del team azzurro dopo il 5 a 1 con il Feralpisalò. Ottimo Insigne, sempre eccellente Hamsik, i piedi di Pandev sono fantastici, discreti i movimenti in campo ma…ci manca almeno una stella, una star che splenda almeno quanto quella che è appena fuggita a Parigi. Non sempre la palla entra in rete come dovrebbe. Il palo di Lorenzinho grida ancora vendetta e conferma che non c’è (ancora) il bomber di razza. Il clima è eccellente e mi riferisco sia alle condizioni atmosferiche sia all’aria che tira tra i giocatori (almeno così sembra dall’esterno). Tutti fratelli azzurri, quelli visti sul campo e sul palco in piazza ieri sera, ad intonare Oj vita mia, son Raffaele Auriemma nel ruolo di Pippo Baudo. Migliaia di napoletani in piazza. Qui in Trentino ci guardano attoniti, me ne accorgo. L’esuberanza partenopea, non sempre condivisibile con gli stereo delle auto a tutto volume, è davvero di segno opposto rispetto alla discrezione e alla pacatezza dei locali. Mia moglie ed io siamo con amici, Nick e Ade. I bambini si stanno divertendo da morire. Carla, Jimmy, Lucariello e Karim ieri mattina si sono arrampicati sugli alberi affrontando il percorso di sopravvivenza del “Flying park” di Malè. Uno sballo. Pomeriggio e serata dedicati al pallone. Ero convinto che Aurelione ci avrebbe fatto la sorpresa, ieri sera, annunciando urbi et orbi l’arrivo di Ibrahimovic o Dzeko o Higuain o almeno Damiao con Gilardino a supporto. Niente da fare, al momento la stelletella è quella dell’arciere. Calaiò ha realizzato una doppietta. Ho detto tutto? Qualche amico spiritoso mi chiede una foto di Benitez mentre mangia e, al momento, la missione è fallita. Però vi confermo che, visto da vicino, il mister si assesta su una taglia 56. Simpatico com’è, diventerà l’idolo dei ristoratori partenopei e quindi gli consiglio attenzione alle dieta, se vuole mangiare il panettone. Siete malpensanti se credete che mi riferisco all’esonero prenatalizio. Voglio dire che se esagera con stinchi di maiale, pizzoccheri e polenta qui a Dimaro e vuole continuare con genovese, ragù, pizze e friarielli giù da noi, dovrà inserire nel suo staff un ottimo dietologo. C’è aria di festa, amici. E’ un po’ come il 24 dicembre, siamo tutti in attesa della stella e nel frattempo c’è aria di festa. Stasera, in piazza, lo spettacolo dei comici di “Made in Sud”. Continua il connubio “Trentino – meridionali”. Fantastico. Vi farò sapere. Concludo precisando che la mia famiglia ed io alloggiamo in un 3 stelle senza nemmeno la “S”. E’ l’“Alaska” di Folgarida. Dove si sta benissimo e sono tutti eccezionali. Se non hai eccessive pretese e non badi ai fronzoli, ti diverti sempre. Purtroppo sono quei fronzoli che ti fanno vincere lo scudetto e la champions.
Giuseppe Pedersoli

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